FONTE: www.orizzontescuola.it – La notizia è presente nelle note della legge 89 del 26 maggio 2016 che contiene norme recanti disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca.
Nel testo si prefigura una nuova rivoluzione nelle classi di concorso che da poco sono state riformate con un regolamento che ha fatto molto discutere.
Lo scopo di questa nuova riforma sarà di attribuire degli insegnamenti nell’ambito della classe disciplinare di afferenza, secondo principi di semplificazione e flessibilità.
Flessibilità, appunto, parola d’ordine che ricompare nel punto che affronta un’altra questione.
Infatti, la flessibilità si lega alla istituzione di nuovi percorsi di formazine dei docenti in servizio con lo scopo di integrare competenze disciplinari e pedagogiche dei docenti, consentendo “secondo principi di flessibilità e valorizzazione” l’attribuzione di insegnamenti anche in classi disciplinari affini.
Ciò consentirà di abbattere i docenti soprannumerari e di poter utilizzare il docente come jolly per le supplenze (sull’utilizzo del docente nelle materie affini si rimanda alla riforma della scuola), con conseguente e drastica diminuzione delle supplenze lunghe e brevi ed un risparmio considerevole per le casse dello Stato.