L’amministrazione ha fornito primi provvisori dati sul monitoraggio che però è privo di alcune domande fondamentali. In via di approvazione il Comitato Tecnico scientifico.
Dando seguito all’impegno assunto il 4 maggio 2016, nel pomeriggio del 31 maggio si è svolto un incontro al MIUR sul monitoraggio avviato dall’Amministrazione sulla costituzione dei Comitati di Valutazione e sul loro primo operato circa il bonus docenti introdotto dalla legge 107/2015.
Il monitoraggio che il MIUR sta effettuando dispone di dati assai provvisori e per ora poco significativi, anche perché le scuole possono rispondere fino al 31 agosto alle varie domande che sono state loro rivolte.
Come FLC CGIL abbiamo fatto presente l’incomprensibile ritardo del trasferimento dei fondi del bonus, più volte dato per imminente e mai effettuato. A riprova di come l’amministrazione continui a imporre scadenze e inviare sollecitazioni sulle più svariate materie, compreso il bonus, ma tralascia di fare la sua parte che è quella di far conoscere l’entità della somma a disposizione di ciascuna scuola. L’inefficienza del MIUR è data per scontata, quella, sempre eventuale e sempre motivata, delle scuole è osservata e stigmatizzata.
Ma è del tutto evidente che l’operazione-monitoraggio altro non è che una modalità di controllo sulle scuole circa l’applicazione della legge 107/2015 in materia, stante anche il fatto che tale operazione è di pertinenza del Comitato Tecnico scientifico che – ci hanno informato – sembra in linea di massima costituito ed essere all’attenzione del Ministro.
Lo stesso monitoraggio, abbiamo ribadito, manca di alcune domande fondamentali, quali quella riguardante la modalità di coinvolgimento dell’intera comunità scolastica (come recita lacircolare del 19 aprile 2016) o quella riguardante l’eventuale negoziazione del bonus medesimo.
Abbiamo anche denunciato come suoni eclatante il silenzio del MIUR sugli episodi che accadono qua e là per la Penisola circa una interpretazione della legge a dir poco fantasiosa (i voti degli studenti sui singoli docenti, o le urne in cui esprimere giudizi anonimi sempre sui docenti da parte dei genitori) e che sarà inevitabilmente foriera di conflitto e contenzioso. Anche perché lo stesso meccanismo della legge 107 induce a comportamenti poco leciti e lesivi della libertà di insegnamento e della dignità professionale docente, con conseguenze che potranno essere gravi sull’equilibrio dei ruoli nel delicato processo educativo e formativo della comunità.
Le parti si sono lasciate con l’impegno di esaminare più compiutamente i dati quando essi saranno di una certa significatività, mentre i responsabili del MIUR si sono impegnati a sollecitare l’Ufficio competente circa il trasferimento dei fondi del bonus alle scuole.