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Scovati i tagli nascosti fra le pieghe della legge 107/2015

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E’ bastato un lavoro certosino di separazione e poi di confronto per scovare i tagli ben nascosti fra le pieghe della legge legge 107/2015 nota a tutti come “buona scuola”, ma come vedremo di buono ha davvero poco, anzi diciamo che ha saputo nascondere ai più i tagli, ma non a ScuolaOggi che li ha scovati, eccoli nel dettaglio.

Ci risiamo.

I tagli ci sono ma non si vedono. Nascosti nell’organico dell’autonomia è difficile scovarli. Ma basta separare l’organico di diritto dall’organico potenziato che saltano fuori le solite magagne. E’ lì che si nascondono ancora i tagli.universitc3a02

Fino a quando si continuerà a tener conto delle economie realizzate con l’art.64 della L.133/09, risulterà molto difficile far corrispondere il reale fabbisogno di organico dei territori con la dotazione organica che alla fine viene assegnata dall’Usr. L’aver mantenuto l’organico di diritto del 2016/17 a 601.126 posti comuni (+287), sostanzialmente molto vicino a quello bloccato ( 600.839 ) dalle politiche dei tagli di berlusconiana memoria, la dice lunga sulle reali intenzione espansive del governo Renzi. I curricula e i quadri orari della riforma Gelmini restano con la Buona Scuola invariati, compresi i tagli che li hanno determinati. La dotazione complessiva nazionale di personale docente sui posti curriculari non ha subito sostanziali modifiche in questi ultimi anni. Ha subìto però significative oscillazioni al proprio interno : mentre la dotazione aumentava sensibilmente al centro- nord, diminuiva al centro sud. Il fenomeno, dovuto al calo crescente della popolazione scolastica nelle regioni meridionali, si trascina in modo costante oramai da quasi un decennio. Il Miur in tutti questi anni ha dovuto prende atto di questa spaccatura della popolazione scolastica, distribuendo alle regioni meridionali un po’ meno tagli di quelli spettanti e alle regioni settentrionali meno aumenti di quelli dovuti. Altro fattore dinamico si è verificato tra i vari segmenti di scuola. Mentre la scuola dell’Infanzia segna il passo ferma com’è a 81.771 posti , Primaria e Media registrano, a livello nazionale, lievi flessioni dovuto al calo demografico nelle regioni meridionali, non compensate dagli aumenti più contenuti al Nord. Cosi la Primaria va a 196.707 posti nel 2016/17 (-2.143 sul 2013/14 ) mentre la scuola Media cala a 131.033 posti (-728 sul 2013/14). L’unico segmento di scuola in costante aumento è la secondaria di II°grado: da 188.876 posti del 2013/14 passa a 191.615 posti (+ 2.739 ). Tra aumenti e diminuzioni nei diversi ordini e gradi d’istruzione si è di fatto mantenuto un sostanziale equilibrio. La secondaria superiore si trova così a compensare i tagli agli organici della scuola dell’obbligo. Ma dove si verificano tagli mascherati è nelle regioni e nei territori che vanno in controtendenza rispetto al quadro nazionale. Milano in questo senso è l’esempio più eclatante. Nell’Infanzia, nonostante le liste d’attesa, si confermano le sezioni funzionanti nel presente anno scolastico. E questi sono tagli. Nella primaria gli iscritti sono stati743 alunni in più rispetto allo scorso anno. I Ds hanno chiesto 100 classi in più di tempo pieno a fronte delle 50 autorizzate, Gli organici sulle classi a tempo pieno, invece di essere calcolati con 44h per classe, sono stati ricondotti dall’Usp a 40h nelle classi prime e a 41h dalle seconde alle quinte. Meno 43.122 ore, pari a 1.960 posti. E questi sono tagli. Alle medie con 708 alunni in più, viene assegnato un organico di 5.734 posti. Nonostante il taglio di 13 classi rispetto a quelle richieste dai Ds, alle 8 spostate dal TP al TN ,i 19 corsi in più di strumento musicale richiesti ma non autorizzati, a fronte delle classi autorizzate dall’ USP si dovranno sopprimere le cattedre eccedenti , pari a 653, per rientrare nella dotazione assegnata. E questi sono ancora tagli. Situazione analoga si verificherà anche nel 2° grado, quando saranno concluse le operazioni di monitoraggio e autorizzazione delle classi da parte dell’Usp. E saranno anche qui altri tagli. E tutti questi sono tagli di posti curriculari e cattedre che l’organico potenziato non potrà mai più recuperare. Sono questi i tagli nascosti che la Buona Scuola, nonostante le fanfaluche renziane, non è riuscita ad eliminare.

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