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Gli ambiti territoriali come i buchi neri

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 FONTE: Tecnica della scuola

Nella relatività generale, si definisce buco nero una grande regione dello spazio-tempo con un campo gravitazionale così forte e intenso che nulla al suo interno può sfuggire all’esterno, nemmeno la luce.

IL SERVIZIO PARITARIO VA VALUTATO COME TUTTO IL PRE-RUOLO - RICORRI
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Questa suggestiva immagine di un buco nero capace di inghiottire la materia del cosmo, dalla polvere stellare alla luce, trova una corrispondenza figurata negli ambiti territoriali che rappresentano una regione spazio temporale il cui campo gravitazionale è formato dalle scuole e da tutta la galassia scolastica.

In questi ambiti territoriali verranno ben presto inghiottiti migliaia e migliaia di docenti, che per il 2016/2017 saranno disponibili a ricevere incarichi triennali direttamente dal loro futuro “datore di lavoro”. Si prevede che già dal prossimo agosto, saranno oltre 100 mila docenti a cadere dentro gli ambiti.
Dal Miur propongono che anche le prossime utilizzazioni e assegnazioni provvisorie vengano effettuate su ambito e non, come gli anni scolastici passati, su scuole.
Intanto in questi giorni i docenti impegnati nella domanda di mobilità stanno inserendo le preferenze di ambito territoriale. Infatti è utile ricordare che entro la mezzanotte del 2 giugno, sarà possibile inviare la domanda di mobilità 2016/2017 per la fase B, C e D.

I docenti entrati in ruolo entro il 2014 che chiedono trasferimento o passaggio interprovinciali in fase B della mobilità, nel primo ambito avranno assegnata la titolarità in una scuola, ma se non fosse soddisfatta una delle preferenze del primo ambito, dal secondo ambito in poi la titolarità sarà su ambito territoriale.

Nella fase B della mobilità partecipano pure i neoassunti da concorso 2012 entrati con la fase B e C del piano di assunzioni, questi andranno tutti in uno degli ambiti della provincia in cui sono stati immessi in ruolo.

Nella fase C della mobilità invece la titolarità sarà esclusivamente su ambito territoriale a livello nazionale, in tale fase partecipano i docenti neoassunti in fase B e C da Gae, che potranno esprimere sino a 100 preferenze per gli ambiti territoriali e sino a 100 per le province.
Quella della fase C è una mobilità a livello nazionale, per cui la titolarità sarà assegnata su uno degli ambiti territoriali istituiti su tutto il territorio italiano.

Infine c’è la mobilità della fase D, la cui titolarità sarà esclusivamente su ambito e dove potranno partecipare i docenti neoassunti in fase 0 e A, e fase B e C da concorso. Nel caso di docenti neoassunti in fase 0 e A, che abbiano fatto anche domanda nella fase A di mobilità provinciale, potranno ugualmente partecipare a questa fase D, e non si terrà conto della domanda fatta all’interno della provincia di titolarità, in fase A della mobilità, se si ottiene il trasferimento interprovinciale in fase D. Stessa identica cosa vale per i docenti entrati in ruolo in fase B e C da concorso, a cui verrà di fatto annullata la domanda di mobilità presentata in fase B se sarà soddisfatta la mobilità interprovinciale in fase D. Come dato statistico il minor numero di istanze presentato finora è proprio quello della fase D.

In buona sostanza gli ambiti territoriali sono come una grandissima voragine che assorbono professori che non si sa ancora bene che fine faranno, così come avviene per la materia inghiottita dai famosi e suggestivi buchi neri.

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