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Supplenze precari scuola, stabilizzazioni e risarcimenti: slitta decisione della Corte Costituzionale, necessari approfondimenti

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FONTE: Orizzonte Scuola

Necessari nuovi approfondimenti sul caso e sulla relativa documentazione. Non è una decisione facile quella a cui è chiamata la Corte Costituzionale in merito all’abuso di precariato nella scuola italiana.

banner-corsi-perfezionamentoSi tratta di decidere se le modalità messe in atto dal Governo (riforma la Buona Scuola con piano straordinario di assunzioni 2015/16 e concorso a cattedra 2016) siano sufficienti per arginare il fenomeno delle supplenze reiterate che, qualora superassero i 36 mesi, condurrebbero i docenti precari a richiedere la stabilizzazione. Fermo restano che sono già a migliaia i ricorsi pendenti che potrebbero risolversi a favore di cospicui risarcimenti, anche per chi è già stato assunto a tempo indeterminato.

Al giudizio della Corte Costituzionale si è giunti attraverso sei ordinanze dei tribunali di Roma, Trento, Vibo Valenzia, che hanno chiesto alla Corte di valutare la legittimità delle norme contenute nella legge 124/1999 sulle supplenze anche alla luce
di quanto deciso dalla Corte di Giustizia Europea.

L’Avvocatura dello Stato difende l’operato del Ministero – la Commissione europea ha archiviato la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia sul lavoro a tempo determinato nel settore della scuola pubblica, aperta nel 2010 – ricordando che sono già stati assunti 86mila precari, cui si aggiungeranno i 63 mila del concorso nel triennio 2016/18.

Ma la questione dei 36 mesi, per i supplenti, continua a rimanere aperta. In particolare chi ha già raggiunto il limite su posti vacanti e disponibile è speranzoso in una sentenza favorevole, che ponga fine ad anni di precariato.

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