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ATTENZIONE – Per valutare i docenti si sono inventati la patente a punti, è polemica!

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VALUTAZIONE DEI DOCENTI – La patente al professore, lo avreste mai pensato? Probabilmente no, però c’è chi lo ha pensato ed ha già previsto una patente per i professori, un po’ come quella di guida, contenente un tot di punti che vengono scalati in funzione del comportamento del docente. Ad esempio: non va d’accordo con il dirigente? subito via 5 punti; Con i colleghi? Altri 5 fino ad azzerare il punteggio, ovviamente le polemiche non mancano. Ne scrive su Repubblica Tiziana De Giorgio.banner-corsi-perfezionamento

L’INSEGNANTE non va d’accordo con il preside? Meno cinque punti. Ha un cattivo rapporto con i colleghi, con i genitori. Oppure con i (non meglio specificati) “soggetti del territorio”? Meno cinque punti per ogni voce, come succede con le multe e la patente. In una scuola in provincia di Reggio Calabria arrivano le pagelle che contemplano i voti sottozero per stabilire quali prof riceveranno gli extra in busta paga.

In questi mesi gli istituti di ogni ordine sono alle prese con i bonus introdotti dalla Buona scuola: premi in denaro da assegnare ai docenti più meritevoli dopo aver stabilito criteri oggettivi per individuarli. Nei corridoi, fuori dalle aule e durante le riunioni il mondo dell’istruzione discute di questo controverso punto della riforma da tempo. E le scuole si stanno muovendo in ordine sparso e in piena autonomia, fra chi sceglie di privilegiare gli insegnanti che portano gli studenti a teatro e chi dà punteggi altissimi ai prof che riescono a far sposare didattica e tecnologia. E i tanti istituti che continuano a interrogarsi su una scelta delicata, che una decisione ancora non l’hanno presa.universitc3a02

Non è il caso del comprensivo Francesco Jerace di Polistena, nella Piana di Gioia Tauro, con le aule che ogni giorno sono piene di bimbi e ragazzini dalle materne alle medie, e dei loro insegnanti. Sul sito di questa scuola calabrese è stata pubblicata una dettagliata tabella, approvata all’unanimità dal comitato di valutazione, con tutte le voci e sotto voci scelte per individuare gli insegnanti modello. Una griglia da cui si capisce non solo cosa dovrebbero fare maestre e prof che aspirano al bonus. Ma anche cosa non devono fare, pena la decurtazione di punti preziosi: meno due per ogni consiglio d’istituto o collegio docenti saltato. Meno cinque in pagella a chi rinuncia a incarichi extra che riguardano l’organizzazione. Stesso pegno per chi accumula un numero elevato di assenze, anche per malattia.

Il gruppo ‘Partigiani della scuola pubblica’ ha fatto rimbalzare il caso in rete. E le polemiche degli insegnanti non si contano. A fare indignare chi lavora ogni giorno con gli studenti è soprattutto un elenco di voci che dovrebbero valutare i “rapporti di relazione” dei prof. Sono contemplati solo numeri negativi: in caso di “rapporto conflittuale” con il dirigente scolastico, con gli studenti, con i genitori o gli insegnanti saranno decurtati fino a cinque punti (cumulabili). Ma sotto esame ci sono anche eventuali battibecchi con i “soggetti del territorio”. Una categoria che dice tutto e niente, che però
potrà essere decisiva sull’arrivo del bonus o meno sullo stipendio. “E chi sono queste persone? Sindaci, assessori, parroci – protestano i professori sul web -, e con che diritto il comitato di valutazione, presieduto dal dirigente, sarà il giudice di questo conflitto?”.

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