FONTE: www.tecnicadellascuola.it
“La prova era fattibile, l’unico problema forse è stato il tempo, troppo poco per finire i quesiti” incentrati più sulla disciplina da insegnare che sulla normativa scolastica.
Descrive così la sua prova scritta Valeria, una candidata di Cagliari, che ha svolto la prova scritta della classe A54, storia dell’arte, presso lo storico Istituto tecnico industriale Galileo Galilei di Roma, a due passi dall’ex provveditorato agli studi della capitale.
“Principalmente si chiedeva di applicare le metodologie didattiche alla disciplina. I quesiti di inglese erano facili”, ha aggiunto la donna interpellata dall’Ansa.
“Il problema è che non ci sono le griglie e non sappiamo come verremo valutati e quale è il punteggio minimo per passare”, ha aggiunto ancora Valeria.
Conferme al suo racconto giungono da un’altra candidata: “Non era la prova che mi aspettavo, me l’aspettavo più complicata, con altri argomenti. Mi ha spiazzato”, ha tagliato corto Valentina.
“Abbiamo perso tanto tempo a studiare le vertenze generali – ha detto un’altra candidata – ma sarebbe stato meglio concentrarsi sulla disciplina“.
“Speriamo sia andata bene – ha concluso Vincenzo – il quesito più difficile? Tutti hanno avuto una loro difficoltà, forse il più difficile da svolgere in questa situazione era quello dedicato alla comunicazione ai giovani dell’importanza del nostro patrimonio culturale”.