FONTE: OrizzonteScuola
Il concorso a cattedra è ormai ai nastri di partenza, mancano infatti due soli giorni al 28 aprile, quando inizieranno le prove scritte.
Nonostante le numerose difficoltà, che hanno segnato tutto il percorso di organizzazione e avvio della procedura concorsuale, dopodomani si dovrebbe iniziare.
Tra le difficoltà principali ricordiamo quelle relative al reperimento dei commissari, tanto che diversi UU.SS.RR. sono stati costretti a riaprire i termini di presentazione delle domande, senza grandi risultati nemmeno dopo l’annuncio che i compensi saranno raddoppiati.
Solo l’USR Veneto, come abbiamo prontamente riferito, ha pubblicato la prima commissione nominata e per una sola classe di concorso. Non si tratta certo di un problema di poco conto sia per motivi organizzativi che normativi: sino a che punto, infatti, è regolare una prova senza la commissione e con il solo comitato di vigilanza?
Per non parlare del fatto che, a tutt’oggi, i candidati non sanno sulla base di quali criteri e indicatori saranno valutati. Ne abbiamo parlato in Concorso scuola docenti, il 28 aprile le prime prove scritte. Non esiste la “risposta esatta”, mancano griglie di valutazione
Le difficoltà organizzative hanno accentuato il malcontento dei docenti precari, sia di quelli esclusi (i non abilitati) sia di quelli che dovranno prendervi parte, ossia gli abilitati.
I docenti abilitati, come diversi esponenti del mondo politico, ritengono che il concorso sia un’inutile spesa per le casse statali e una prova “superflua” per i docenti medesimi, in quanto andrà a valutare insegnanti già dichiarati idonei all’insegnamento dallo Stato e che dovrebbero essere solo stabilizzati.
Dai suddetti e altri motivi è nata la petizione “Stop al Concorso Truffa!”, promossa dal prof. ing. Alfredo Pudano, portavoce del movimento “Insegnanti Uniti”, il quale ha spiegato le ragioni per cui il concorso è una truffa: No al concorso scuola docenti. Precari all’On. Coscia: il licenziamento sarà dopo 36 mesi di servizio su posto vacante.
A due giorni dall’inizio delle prove, come suddetto, la petizione ha raggiunto 33.000 adesioni, numero elevatissimo, considerato che un concorso, in una situazione normale, dovrebbe essere ben accetto da chi non lavora ed ha quindi una possibilità per farlo. Nel caso dei docenti precari, però, non è così, in quanto si tratta di persone che da anni fanno funzione le varie scuole italiane, già abilitate alla professione e plurititolate.