FONTE: www.orizzontescuola.it
Il calcolo è complesso e la statistica non viene in nostro aiuto perchè non abbiamo ancora a disposizione tutti i dati, ma a fronte di quasi 63.000 cattedre a disposizione e circa 163mila partecipanti, per alcune classi di concorso in alcune regioni ci saranno candidati per i quali non sarà possibile accedere al ruolo, o perchè collocati oltre il 10% di idonei o perchè non supereranno le prove previste.
Lo scenario potrebbe ancora essere definito (la vicenda degli idonei del concorso 2012, al di là della normativa, insegna) per quelle classi di concorso, in quelle regioni, in cui il numero dei candidati è inferiore al numero dei posti bandito.
In ogni caso bisogna anche tenere in conto la possibilità di non superare le prove e di continuare ad essere ancora precari.
Quante supplenze ci sarano il prossimo anno scolastico? A questa domanda il Miur non è ancora in grado di rispondere (non lo ha fatto il sottosegretario Toccafondi in apposita interrogazione), ma vogliamo rassicurare i candidati che ci chiedono se prove fallimentari al concorso possano pregiudicare l’iscrizione nelle Graduatorie di istituto. La risposta è negativa, l’iscrizione in GI non è vincolata all’esito del concorso, per cui si continuerà a concorrere per le supplenze.
Ma su tutto incombe l’incubo del comma 131 della legge 107/2015, che pone il divieto delle supplenze oltre i 36 mesi di servizio su posto vacante e disponibile. Il conteggio parte dal 1° settembre 2016.
Così come potrebbe complicarsi anche la via verso il ruolo. Potrebbe ipotizzarsi un altro concorso con le stesse modalità di quello del 2016, d’altronde sta per essere attivato il III ciclo TFA che abiliterà altri 11.000 docenti, prima di passare alle nuove modalità che scaturiranno dalla delega su formazione e reclutamento contenuta nella legge La Buona Scuola.
Ad una fase transitoria vuole pensare il PD, tramite una risoluzione che impegni il Governo a programmare dei concorsi, che prevedano una quota riservata di posti per i docenti già abilitati e per quelli, anche non abilitati, che abbiano svolto 36 mesi di servizio; sempre per tali categorie di docenti, si dovrebbero prevedere delle abbreviazioni o l’esonero del percorso triennale post concorso, previsto dal futuro sistema di formazione e reclutamento.