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Concorso docenti, sui compensi dei commissari d’esame intervengono i partiti

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FONTE: www.latecnicadellascuola.it – Dopo le dichiarazioni del premier Renzi in merito al compenso dei commissari d’esame del prossimo concorso docenti, il mondo della politica interviene a gamba tesa.

La deputata e responsabile scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero, sottolinea “l’inadeguatezza totale promo-lim-tabletdel compenso previsto per i commissari del prossimo concorso a cattedre, ora anche il premier ci dà ragione. Con ritardo, purtroppo”. E ancora: “Con retribuzioni irrisorie e irrispettose vero la professionalità dei docenti, è impensabile trovare delle figure valide per ricoprire il delicato ruolo di commissario d’esame in un concorso. Ci auguriamo allora che il Governo voglia davvero rimediare all’errore, innanzitutto per una questione di rispetto verso l’intera categoria docente”.

Maggiormente polemici i deputati M5S in commissione Cultura di Camera e Senato: “Il lavoro è un diritto e, ovviamente, deve essere retribuito. Qualcuno lo spieghi al Miur e al Presidente del Consiglio che intendono far lavorare i commissari preposti al concorso in cambio di un’indegna elemosina. Il ministero è in estrema difficoltà perché, comprensibilmente, molti docenti non hanno intenzione di sobbarcarsi l’ennesimo oneroso impegno a fronte di una retribuzione di un euro l’ora, offensiva per la dignità di un lavoratore. E come se non bastasse, il presidente del Consiglio amico dei petrolieri ironizza affermando che il compenso previsto è ‘un po’ poco’”.

“Il Miur, proseguono i pentastellati, ha perso il controllo della situazione e, per errore, sta inoltrando mail anche agli stessi docenti precari a cui è rivolto il concorso e che, in molti casi, aspettano da mesi gli arretrati dei loro stipendi”.

I deputati del M5S concludono affermando di aver presentato un’interrogazione al dicastero di viale Trastevere, a prima firma Silvia Chimienti, con la quale si chiede al ministro Giannini di “chiarire i contorni di questa vicenda inaccettabile”.

Insomma, una situazione già messa in rilievo diverse settimane fa, che solo adesso trova riscontro fra le forze politiche. Resta il problema da risolvere in fretta con l’inizio delle prove scritte il 28 aprile

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