Ci sono dei nodi da sciogliere relativamente al concorso a cattedra, ma Renzi e Giannini si sono detti d’accordo nel rispettare i tempi ed immettere in ruolo 63mila docenti a settembre 2016.
Al Ministero sono già a lavoro per limare i bandi ed in particolare sulla questione inglese, come annunciato ieri da Renzi.
Sono due le opzioni Le opzioni in campo ora sono sostanzialmente due: dimezzare (come chiesto anche dal Cspi e da alcuni sindacati) il numero delle domande in inglese oppure intervenire sul “peso” dei punteggi da attribuire a questi due quesiti rispetto al pacchetto complessivo.
Il nodo, secondo quanto si è appreso, dovrebbe essere sciolto in tempi brevissimi, già mercoledì o giovedì.
I sindacati, intato, hanno messo in dubbio la tempistica. Così, ad esempio, la Gilda: “Da due mesi si susseguono soltanto gli annunci, l’ultimo dei quali è arrivato dal sottosegretario Faraone che ha parlato di pubblicazione dei bandi ‘entro 15 giorni, al massimo entro fine mese’, confermando poi che la prova scritta del concorso si svolgerà a fine marzo. Non rispettando i termini stabiliti dalla legge, il Miur arreca un grave danno ai candidati che avranno ben poco tempo per prepararsi rispetto ai contenuti dei bandi”
“Bene la prova simulata, molto coerente con il profilo del concorso da tenere, impossibile da sostenere la valutazione sulla base delle prove di lingua, mai richieste nel profilo culturale e professionale dell’attuale docente. La giusta esigenza di selezionare docenti che posseggano le abilità linguistiche si può realizzare – suggerisce il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – con una prova facoltativa a cui assegnare un punteggio aggiuntivo. In questo modo otterrebbe il doppio risultato di riconoscere la professionalità del ‘bravo docente’ di matematica, ovvero di latino e greco e valorizzare al tempo il docente che ha abilità linguistiche”.