Dopo il provvedimento varato dal consiglio dei ministri cresce l’attesa per i bandi del concorso scuola 2016 che saranno pubblicati entro la prima settimana di febbraio, come ha assicurato ieri il ministro dell’Istruzione, università e ricerca Stefania Giannini parlando di un “passo decisivo” del Governo Renzi che darà lavoro a 63.712 docenti. Si prevedono quasi 200.000 insegnanti candidati al concorso scuola 2016, il premier Matteo Renzi, soddisfatto del lavoro fin qui svolto anche con la nuova legge Buona Sciola, ha detto: “Punteremo sulla qualità. E’ la fine della supplentite”. Con il concorso “andremo ad agire – ha spiegato oggi il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone – su una selezione legata alla richiesta che ci viene dalle scuole e a rendere sempre più concreta la riforma Buona Scuola”.
Concorso docenti, bandi entro il 7 febbraio, Faraone: più concreta la Buona Scuola
Una miriade i commenti, sia favorevoli che contrari, sul nuovo concorso per i docenti. “Il nuovo bando di concorso per l’assunzione di 63.712 insegnanti – ha commentato il vicepresidente della commissione Cultura Bruno Molea – è un’ulteriore conferma che gli impegni presi dal governo vengono rispettati e non solo annunciati. Non può che far piacere constatare – ha aggiunto il vicecapogruppo di Scelta Civica alla Camera – come il cammino dell’esecutivo, per riformare il Paese e creare nuovi posti di lavoro – ha sottolineato – proceda positivamente”. Di diverso avviso i parlamentari delle opposizioni. “Che le supplenze siano finite – ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli – Renzi lo vada a raccontare alle famiglie e agli studenti. Vediamo come reagiscono. La realtà – ha aggiunto – gliela raccontiamo noi. Ci sono – ha aggiunto il deputato di Fd’I comunicando di aver già presentato diversi emendamenti per il comparto scuola al dl Milleproroghe – migliaia di precari abilitati che lavorano da mesi, chiamati come supplenti nonostante le sbandierate assunzioni, con la beffa – ha sottolineato – di non percepire stipendi. Questa – ha proseguito Rampelli – è la realtà che Renzi non racconta”.