FONTE: www.adnkronos.com
Tre bandi entro la prima settimana di febbraio, prove scritte computerizzate a risposta aperta, un quarto delle domande in lingua straniera. Sono le caratteristiche del prossimo concorso a cattedre per il quale si prevede una platea di circa 200mila candidati, illustrate oggi dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini in una conferenza stampa in cui il premier Matteo Renzi ha annunciato un concorso per 63712 insegnanti. “Uno su tre entrerà, ovviamente se supererà le prove” ha aggiunto il ministro, secondo la quale le modalità individuate sono “garanzia di qualità”.
“Il principio fondamentale di questa delega è far sì che il precariato non solo sia stato fermato da questo grande piano assunzionale, ma che non si ricostituisca più. La delega prevede che i tirocini si facciano solo dopo che gli insegnanti sono stati individuati”, ha sottolineato Giannini riferendosi alla delega sull’abilitazione dei docenti.
“Tutto ciò serve a tornare alla Costituzione. A scuola si entrerà con un concorso regolare. Quando i docenti arruolati in questa tornata saranno immessi in ruolo ci sarà un nuovo concorso”, ha affermato il ministro dell’Istruzione. Affrontando quindi il problema della “supplentite” il ministro ha evidenziato come “è una patologia grave, una malattia cronica che sta cominciando a diminuire. Quest’anno – ha detto – sono state circa un terzo rispetto all’anno precedente. E’ chiaro – ha aggiunto – che ci vorranno alcuni anni perché il fenomeno si esaurisca. Stiamo facendo passi decisivi verso l’obiettivo della qualità”.
Ieri sera è arrivato il via libera definitivo da parte del Consiglio dei Ministri al Regolamento di revisione delle classi di concorso che vengono rese coerenti con gli indirizzi di studio della riforma delle superiori avviata nel 2010 e adeguate ai titoli universitari dell’attuale ordinamento. ”Aggiornamento, innovazione e semplificazione sono al centro del nuovo Regolamento di revisione. Il via libera di ieri rappresenta il passo decisivo verso il nuovo bando di concorso per l’assunzione di 63.712 insegnanti”, ha dichiarato Giannini.
Le classi di concorso, attraverso un codice alfanumerico, indicano l’insieme di materie che possono essere insegnate da un docente. Ogni classe, spiega il Miur, prevede specifici titoli di accesso ai percorsi abilitanti. Con il nuovo Regolamento vengono accorpate e semplificate quelle esistenti che passano da 168 a 116. Vengono introdotte 11 nuove classi per l’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado, fra cui la classe A-23, Lingua italiana per discenti di lingua straniera, e alcune classi relative a nuovi indirizzi della scuola di II grado, come quello musicale e coreutico. Vengono introdotte 2 nuove classi di concorso che riguardano posti di insegnante di materie tecnico-pratiche.
Vengono accorpate le classi di concorso di elettronica ed elettrotecnica; la nuova classe di tecnologie e tecniche della comunicazione ne accorpa sei di quelle attualmente in vigore e le classi di concorso di arte sono state accorpate per settore produttivo. Vengono poi aggiunte 11 nuove classi di concorso per l’insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado: lingua italiana per discenti di lingua straniera (alloglotti); Scienze e tecnologie della calzatura e della moda; Scienze e tecnologie della logistica; Storia della musica; Strumento musicale negli istituti di istruzione secondaria di II grado; Tecnica della danza classica; Tecnica della danza contemporanea; Tecniche di accompagnamento alla danza; Tecnologie musicali; Teoria analisi e composizione; Teoria e tecnica della comunicazione. Inoltre, sono state aggiunte altre 2 nuove classi di concorso che riguardano posti di insegnante tecnico-pratico. Le nuove classi di concorso sono Laboratorio di logistica e Laboratori di scienze e tecnologie della calzatura e della moda.
Con l’adeguamento delle classi di concorso ai nuovi ordinamenti universitari, alcune categorie di laureati finora escluse dall’insegnamento di materie coerenti con il loro piano di studi potranno accedere agli specifici percorsi abilitanti. I laureati in Scienze politiche, ad esempio, potranno insegnare discipline giuridiche ed economiche; gli ingegneri, matematica e scienze alle scuole secondarie di I grado. La revisione della classi di concorso era prevista da una norma del 2008, ma non era mai stata portata a compimento. Le vecchie classi risalgono al 1999.