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PIANO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE: LE ISTRUZIONI

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Diramati da parte del Miur i primi orientamenti per la definizione del Piano Triennale per la Formazione del Personale. Le azioni formative saranno mirate su temi strategici quali competenze digitali, linguistiche, alternanza scuola-lavoro, inclusione e integrazione, potenziamento delle competenze di base, valutazione.

Il Piano Nazionale di Formazione (comma 124 della legge 107/2015) è la sede formale degli impegni di sistema in materia di formazione in servizio, per il primo triennio 2016-2018. La sua elaborazione è in corso e sarà adottato con apposito decreto ministeriale.inglese-b2

Con nota 7 gennaio 2016, prot. n. 35 il Miur delinea alcune coordinate utili a collocare le proposte del PTOF delle scuole nel quadro evolutivo della formazione in servizio: si vogliono porre le istituzioni pubbliche (Miur, USR, scuole e loro reti) nella condizione di progettare e attuare azioni pertinenti ed utili ai vari livelli del sistema educativo.

Il Miur metterà annualmente a disposizione delle scuole, singole o associate in rete, risorse certe per accompagnare le politiche formative di istituto e di territorio. Sono in fase di predisposizione alcune linee di azione nazionali, mirate a coinvolgere un numero ampio di docenti nei seguenti temi strategici:

  • competenze digitali;
  • competenze linguistiche;
  • alternanza scuola-lavoro;
  • inclusione e integrazione;
  • potenziamento delle competenze di base;
  • valutazione.

Le azioni nazionali vedranno la formazione di figure strategiche, in particolare docenti in grado di accompagnare i colleghi nei processi di ricerca didattica, formazione sul campo, innovazione in aula.

La comunità professionale di ogni scuola, in particolare il collegio nelle sue diverse articolazioni tecniche, è quindi il contesto per l’elaborazione dei programmi di formazione in servizio, che si riferiranno ai docenti, al personale tecnico-amministrativo e ausiliario, ai dirigenti scolastici.

Il piano di istituto dovrebbe contenere la previsione di massima – pluriennale – delle azioni formative da rivolgere, anche in forme differenziate, a:tipo-corso-concorso-docenti

  • docenti neo-assunti;
  • gruppi di miglioramento;
  • docenti impegnati nello sviluppo dei processi di digitalizzazione;
  • consigli di classe, team docenti, personale coinvolto nei processi di inclusione e integrazione;
  • insegnanti impegnati in innovazioni curricolari ed organizzative;
  • figure sensibili impegnate ai vari livelli di responsabilità sui temi della sicurezza.

Il Piano Nazionale porrà l’enfasi sull’innovazione dei modelli di formazione, con un equilibrato dosaggio di attività in presenza, studio personale, riflessione e documentazione, lavoro in rete, rielaborazione e rendicontazione degli apprendimenti realizzati.

Il Miur, le scuole e i responsabili delle iniziative individueranno sistemi di monitoraggio delle attività formative, finalizzati alla progressiva costruzione di un sistema di autovalutazione della propria formazione, di validazione delle esperienze svolte, di sistemazione degli esiti verificati in un portfolio personale del docente, che si arricchisce progressivamente nel corso del triennio.

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