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Mobilità 2016/17. “Salva” mobilità provinciale su scuola, i sindacati si battono per codici scuola anche in interprovinciale e professionale e graduatorie per titoli per essere chiamati dal DS

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FONTE: Orizzontescuola.it

Due riunioni al Miur, l’11 e il 12 gennaio, non sono state sufficienti per chiudere la prima parte della contrattazione sulla mobilità 2016/17, relativa alle fasi per le varie categorie di docenti interessate. Non è stata ancora discussa la tabella di valutazione dei titoli.

Dal confronto è emersa la disponibiltà da parte dell’Amministrazione ad appoggiare le richieste dei sindacati, pertanto prima e seconda fase della mobilità (comunale e provinciale) dovrebbe avvenire con le vecchie regole, con la richiesta delle singole scuole.

images (6)NEL DETTAGLIO

La prima fase è PROVINCIALE e riguarda i trasferimenti all’interno dello stesso comune.

Tale fase riguarderà i docenti che rientrano da fuori ruolo, coloro che hanno le precedenze dell’art 7 (che vengono quindi confermate), i docenti soprannumerari titolari di istituti oggetto di unificazione, di scuole dimensionate, i rientranti nell’ottennio come soprannumerari ed è anche prevista la titolarità dei DOS nell’attuale scuola di utilizzo (in particolare riguarderà il trasferimento a domanda del personale DOS che non ha accettato la titolarità sulla sede di utilizzo nel presente anno scolastico o che risulti soprannumerario nella medesima).

Tale fase comprenderà tanti movimenti quanti sono i comuni della provincia (non quindi gli ambiti).

Quindi sarebbe confermato che tutti i docenti, quindi anche gli assunti entro il 2014, che richiederanno trasferimento all’interno del comune di attuale titolarità andranno su singola scuola e non su ambito.

SECONDA FASE

La seconda fase è sempre PROVINCIALE ma con movimenti tra comuni diversi, quindi fase intercomunale.

Anche qui sono confermate le precedenze e la fase riguarderà i trasferimenti da un comune all’altro della provincia nei confronti dei docenti titolari nella provincia medesima(confermata anche il trasferimento per i DOS come nella fase comunale).

Anche questi trasferimenti avvengono su scuola e non su ambito.

Resta da precisare in quale delle due fasi (comunale o intercomunale) si collocheranno i docenti neo assunti nel 2015 dalle fasi 0 e A (concorso e GAE).

I problemi sorgono quando, al Miur, si comincia a parlare di terza fase, quindi di mobilità interprovinciale e professionale (passaggio di cattedra e/o di ruolo).

Questa fase, in prima istanza, riguarda il comma 108 della legge 107/2015 ovvero la mobilità straordinaria degli immessi in ruolo entro il 2014/15 su tutto l’organico dell’autonomia.

Non viene messa in discussione la precedenza, stabilita per legge, di tutti i docenti assunti entro il 2014 che chiederanno passaggio/trasferimento interprovinciale e che precederanno in questa operazione tanto i docenti assunti in fase B e C, quanto i docenti assunti in fase 0 e A che vorranno chiedere trasferimento interprovinciale (possibilità questa non prevista dalla Legge ma accolta dal MIUR e quindi derogata dal CCNI).

In questa fase rientra inoltre anche la mobilità professionale nel limite del 30% delle disponibilità assegnate alla seconda fase.

In ultimo, anche per questa fase vengono rispettate le attuali precedenze previste dall’art. 7 del CCNI.

I sindacati chiedono di consentire, anche nella fase interprovinciale e professionale dei movimenti, la possibilità di presentare domanda indicando i codici di scuola in alternativa, o in aggiunta, al codice di ambito territoriale. Più radicale, tra le posizioni dei sindacati, quella della UIL, che chiede che  tutto il personale interessato deve poter scegliere a domanda la scuola di titolarità o l’ambito, in deroga ad ogni vincolo derivante da vecchie e nuove normative che non sono coerenti con la singolarità di questa fase di mobilità, prevista dalla stessa Legge 107/15 Mobilità 2016/17. UIL: non ci sono le condizioni per firmare il contratto. Pesanti le conseguenze sulle persone

C’è anche un altro problema. Come sarà gestita la chiamata del docente da parte del Dirigente una volta assegnato all’ambito territoriale.

I sindacati chiedono di introdurre adesso, in fase di stesura dell’ipotesi di contratto, una fase contrattuale in cui si stabiliscano i titoli validi, volti a formare una graduatoria, utile al Dirigente Scolastico per la scelta del docente all’interno dell’ambito territoriale.

L’Amministrazione ha però mostrato chiusura di fronte a queste ultime richieste dei sindacati che hanno quindi richiesto un ulteriore incontro politico, possibilmente con il Ministro o il sottosegretario Faraone, e che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.

 

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