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Mobilità Docenti 2016/17: Confermati gli ambiti territoriali e la chiamata diretta, tutti i resoconti del 12/01/2016

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FONTE: www.professionistiscuola.it.it Oggi si è tenuto al MIUR un nuovo incontro finalizzato al rinnovo del CCNI della mobilità per l’a.s. 2016/17, che sta lasciando con il fiato sospeso tutti i docenti. Riportiamo in questa pagina i vari resoconti sindacali per procedere in seguito con i dovuti approfondimenti della redazione. (in aggiornamento)

 

images (2)Resoconto Snals

La dott.ssa Rosa De Pasquale, Capo Dipartimento dell’Istruzione, facendo seguito alle richieste presentate ieri dalla nostra e dalle altre delegazioni sindacali ha:

· riconfermato la disponibilità ad effettuare una sequenza contrattuale per definire criteri trasparenti ed oggettivi per l’assegnazione del personale docente dagli ambiti territoriali alle scuole, sia per le assegnazioni da parte degli USR (per i docenti ai quali non è giunta alcuna proposta dai dirigenti scolastici), sia per le proposte di competenza dei dirigenti scolastici;

· mantenuto l’indisponibilità dell’Amministrazione a consentire, nella III e IV fase, la mobilità territoriale e professionale straordinaria (trasferimenti e passaggi), non solo su ambiti territoriali, ma anche su sede, con le precedenti norme (richiedendo, con la domanda di mobilità, scuole o codici sintetici).

Preso atto delle aperture sul primo aspetto, che segue la precedente disponibilità dell’Amministrazione all’effettuazione dei trasferimenti su sede in ambito provinciale, e della chiusura sulla seconda richiesta, lo Snals-Confsal ha proposto l’effettuazione di un nuovo incontro a livello politico, al fine di dirimere la situazione. Le altre OO.SS. hanno espresso condivisione alla proposta Snals-Confsal e l’Amministrazione si è impegnata ad ottenere, dal livello politico, tale incontro, da attuarsi, probabilmente, in settimana.

Resoconto Gilda

“Con l´incontro avvenuto oggi pomeriggio al Miur, consideriamo chiuso il confronto sulla mobilità: qualunque ulteriore ´prova di dialogo´ risulterebbe inutile di fronte alla posizione determinata del ministero di introdurre la chiamata diretta e gli ambiti territoriali senza alcun tipo di graduatoria e con inique discriminazioni tra docenti che svolgono lo stesso lavoro”. 

A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.“La Gilda – conclude Di Meglio – si preparerà a impugnare eventuali atti unilaterali dell´Amministrazione per rilevare tutti i profili di incostituzionalità” 

 

Resoconto UIL 

Garantire a tutto il personale equità e parità di trattamento: è questa la condizione che la Uil scuola ha posto come indispensabile per la sottoscrizione dell’accordo per la mobilità nel corso della trattativa in atto al ministero.

Quel che registriamo è una condivisione generale sulla mobilità provinciale, quella della prima e seconda fase – chiarisce il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – restano invece tutte le obiezioni e gli ostacoli per la firma di un accordo che tende a mantenere ed ampliare gli elementi di disparità di trattamento del personale interessato. Una trattativa delicata e importante nella quale la Uil ha assunto una posizione chiara – spiega Pino Turi – al centro delle scelte ci devono essere sempre le persone.

Il nostro impegno ha portato il ministero a ipotizzare una deroga alla legge per la fase provinciale. Un risultato non scontato ma prevedibile perché nasconde una delle difficoltà di attuazione delle 107. La legge, infatti, contiene una contraddizione macroscopica – spiega Turi – perché prevede per la mobilità una doppia posizione giuridica. Concretamente si può avere il caso che gli ultimi assunti (fase 0- A) restano titolari di sede e i docenti assunti prima, magari soprannumerari, vanno negli ambiti . E’ talmente evidente che una simile situazione va contro ogni principio di equità che – continua Turi – sarebbe semplice fare valere politicamente o davanti ad un qualunque tribunale. Talmente palese che il ministero si è dichiarato d’accordo.

Il punto che resta da risolvere è quello della mobilità di terza fase, quella tra province diverse. La proposta della Uil è chiara: tutto il personale interessato deve poter scegliere la scuola di titolarità, in deroga ad ogni vincolo derivante da vecchie e nuove normative che non sono coerenti con la singolarità di questa fase di mobilità, prevista dalla stessa Legge 107/15. Su questo punto che riguarda tutto il personale, che deve rispondere ad una situazione straordinaria con misure di equità e tutela per tutti, la trattativa è giunta ad un punto di stallo. Per noi – ribadisce Pino Turi – restano tutti i motivi di indisponibilità ad una firma che dovrebbe avallare un’ulteriore iniquità. E questa volta introdotta per contratto? A questo punto, la decisione deve essere politica. Noi abbiamo dato un quadro di riferimento preciso e delineato le possibili soluzioni. Ora spetta al ministero decidere se e come continuare il negoziato.

Resoconto FLCCGIL

Dall’incontro di oggi al MIUR sulla mobilità del personale docente emerge, di nuovo, la necessità di un chiarimento politico.

Al tavolo di confronto, infatti, registriamo la conferma di un irrigidimento da parte dell’Amministrazione che sulla mobilità nella fase interprovinciale ha sostenuto che può essere richiesta solo su ambiti territoriali con chiamata diretta escludendo la possibilità di trasferimento su scuola.

Non si può giocare a cuor leggero con le attese di centinaia di migliaia di persone.

Le distanze sono colmabili per giungere a un’intesa solo se il MIUR mostra la volontà politica di superare ogni rigidità.

Abbiamo chiesto unitariamente al Ministro Stefania Giannini un definitivo chiarimento sulle reali intenzioni del Governo.

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