FONTE: Orizzontescuola.it
I tempi stringono per chiudere il CCNI Mobilità 2016/17 e le basi sicure stanno ancora a zero. Un punto di approdo importante sarà l’incontro di domani pomeriggio, in quanto vedrà impegnati Miur e sindacati in uno scambio di opinioni concreto sulla sequenza ipotizzata dal Miur e sottoposta in questi giorni all’attenzione dei sindacati, che nel frattempo hanno raccolto le richieste degli insegnanti interessati che, per il prossimo anno, saranno parecchi.
A quanto pare il Miur non è intenzionato a recedere dall’applicazione della legge 107/2015 per quanto riguarda la costituzione degli ambiti territoriali, da definire prima delle operazioni di trasferimento. D’altronde le linee guida sono state tracciate, adesso toccherà agli USR declinarle secondo le coordinate dei territori. Una vera rivoluzione, ma al Miur su questo sono fiduciosi.
Così come hanno posto come limite ultimo per la chiusura del contratto massimo fine gennaio, per avere il tempo di inviare l’ipotesi di contratto alla Funzione Pubblica, acquisirne il parere e poi procedere con la pubblicazione della consueta Ordinanza Ministeriale e fac simile dei modelli di domanda e degli allegati da presentare a corredo.
La domanda, come già negli anni precedenti, sarà gestita tramite Istanze on line (gli insegnanti ancora non iscritti, che vorranno presentare domanda di mobilità, possono già provvedere alla registrazione.)
Il sistema informatico di anno in anno è stato “ritoccato” in base alle modifiche introdotte nel CCNI, ma di solito si è trattato di piccoli interventi, poichè la struttura delle domande di mobilità è ormai fissa da decenni, senza che l’Amministrazione (e in parte anche i sindacati) abbia mai sentito l’esigenza di rinnovare tale regole.
Ma quest’anno la situazione si prospetta diversa: la contrattazione non è ancora chiusa, ci sono ancora margini di intervento rispetto alla proposta dell’Amministrazione, e l’impianto della mobilità (con l’ipotesi delle 4 fasi), è totalmente nuovo.
In base agli accordi che si raggiungeranno, bisognerà tarare il sistema informatico, affinchè l’elaborazione dei movimenti nel periodo estivo sia corretta e puntuale.
Non vorremmo però pensare che, per alcune proposte, il Miur si riserverà di accettare le proposte dei sindacati, solo se “fattibili” attraverso il sistema. Una di queste, ad es., quella di prevedere la mobilità interprovinciale anche ai docenti di fase 0 e A, solo se ci sarà la possibilità di accantonare nella provincia di immissione in ruolo il posto in caso di non concessione del trasferimento per mancanza del posto.
Insomma, sono ancora allo studio le “misure” che consentiranno all’Amministrazione un accordo equo e fattibile anche dal punto di vista pratico. I tempi stringono.
Ecco di cosa si parlerà nell’incontro di domani. Mobilità 2016/17: si prospettano 4 fasi. Le anticipazioni di Orizzonte scuola