Uno dei temi più discussi della riforma “La Buona Scuola” è come saranno gestiti gli organici dal 2016/2017 e se l’organico di diritto e di potenziamento saranno compartimenti stagni, oppure sarà possibile anche una figura ibrida curriculare/potenziamento, ossia un docente che svolge una parte di ore “curruculari” e una parte di ore di potenziamento.
In realtà già nella circolare del 11/12/2015 circa gli “Orientamenti per l’elaborazione del Piano Triennale dell’offerta formativa” viene confermato quello che era già il sentore di molti, fin dalla pubblicazione della legge 107, ossia che l’ Organico dell’Autonomia sarà gestito in modo unitario, così da valorizzare le professionalità di tutti i docenti e senza una rigida separazione tra posti comuni e di potenziamento, che dovranno gradualmente integrarsi.
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Sembrerebbe, quindi, che il DS non sia tenuto ad affidare il potenziamento esclusivamente ai neotrasferiti, ma al contrario possa decidere, tra i docenti del proprio istituto, a chi assegnate gli incarichi di OD e OP.
In tal caso anche in fase di mobilità non dovrebbe essere possibile richiedere il trasferimento su una specifica tipologia di posto (OP o OD) in quanto dovrebbero risultare come posti vacanti e disponibili di un unico organico dell’autonomia.
Ad esempio avendo a disposizione due posti sulla stessa classe di concorso per le scuole secondarie, di cui uno di OD e uno di OP, il DS potrebbe decidere di assegnare a ciascun docente 9 h “curricolari” e 9 h di potenziamento.
Discorso analogo si potrebbe applicare alla scuola primaria dove si potrebbero suddividere le ore di potenziamento su più docenti, in quanto non c’è il problema delle classi di concorso.
Nella circolare è riportato anche che bisogna cominciare a superare progressivamente la “tradizionale” divaricazione tra organico di “diritto” e organico di “fatto”, che ha caratterizzato in questi anni la gestione del personale docente. Questo pone degli interrogativi sull’organico di fatto e come si andrà ad integrare all’interno dell’organico dell’autonomia. Il timore di alcuni docenti e la speranza di altri è che l’organico di potenziamento possa andare ad includere anche l’organico di fatto, ma in tal caso ci si chiede chi andrà a svolgere le attività di potenziamento che saranno previste nel Piano Triennale dell’offerta formativa.
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