C’è una domanda che alla Leopolda6 non è stata posta al pubblico presente. Una domanda che questo Governo targato PD non ha posto, nemmeno attraverso i social, al Paese intero.
Ma di che domanda si tratta? È una domanda sulla scuola promessa dal partito democratico in campagna elettorale nel 2012: “Con la Buona Scuola le promesse sono state mantenute o disattese?”.
A sentire l’on. Davide Faraone, l’on. Stefania Giannini, l’on. Simona Malpezzi e la senatrice Francesca Puglisi, le promesse sono state mantenute. Infatti, nei profili facebook dei succitati politici del Pd, che si occupano a tempo pieno di riforma della scuola, troviamo ogni giorno l’elenco delle promesse mantenute.
Ad esempio oggi l’on. Faraone pubblica nel suo profilo Facebook:“#labuonascuola, altra promessa mantenuta: partono le indagini diagnostiche dei solai e dei controsoffitti in oltre 7.000 scuole italiane. E’ stato firmato al Miur il decreto che approva la graduatoria degli istituti in cui saranno effettuate le indagini diagnostiche dei solai e dei contro soffitti”.
Secondo gli esponenti politici che dirigono il Miur la scuola italiana è innovativa e proiettata verso il futuro, questo Governo ha investito 4 miliardi di euro sull’edilizia scolastica e 3.655 interventi sono stati finanziati dal 2014 a oggi. Tutte le promesse sono state mantenute, ripetono continuamente i responsabili del Miur, 102mila immissioni in ruolo di docenti, altri 63mila posti da assegnare con il prossimo concorso a cattedra, revisione delle classi di concorso, bando del concorso a dirigente scolastico, sarebbero altre promesse mantenute.
C’è invece chi ritiene, a torto o a ragione, che le promesse fatte dal partito democratico sulla scuola sono state tradite e disattese. Il rinnovo del contratto della scuola, che avrebbe dovuta avvicinare le retribuzioni degli insegnanti italiani con quelli della media europea, è una promessa tradita. Sull’edilizia scolastica c’è l’idea di chi sostiene che nulla sia stato fatto, tanto che le cronache parlano di continui crolli di soffitti e controsoffitti. Quindi su edilizia scolastica e sicurezza c’è chi parla di promessa disattesa.
L’attuazione degli ambiti territoriali regionali, la chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici e la perdita della loro titolarità nelle scuole, è senza alcun dubbio un tradimento del mandato politico del partito democratico.
Alla Leopolda6 si è rincarata la dose sulla scuola, quasi si voglia continuare sulla strada di una riforma disattesa, in cui le promesse della campagna elettorale non vengono affatto mantenute. In quel della Leopolda, Matteo Renzi ha detto: “sulla scuola c’è ancora molto da fare”.
C’è chi pensa, infatti, a quanto si possa compiere con le deleghe in bianco lasciate con la legge 107/2015. Il pensiero corre alla riforma del Testo Unico, alla revisione degli orari di servizio settimanali dei professori, ai meccanismi di valutazione degli insegnanti e al loro possibile licenziamento che con il Jobs Act è possibile attuare anche per gli insegnanti.
E secondo voi sulla scuola le promesse del PD sono state mantenute o disattese?