Le parole del Premier “chi non ha fatto domanda adesso si sta mangiando le mani” suscitano alcune riflessioni.
E’ innegabile che 48.794 assunzioni (+ gli altri a supplenza per arrivare a coprire tutto l’organico di potenziamento di 55.258 posti) sia un successo sotto molti punti di vista. E’ vero, come afferma il Sottosegretario Faraone che tali posti hanno garantito l’assunzione a tempo indeterminato di personale precario con pochissimi punti e in graduatorie svantaggiate che forse con i ritmi degli ultimi anni, non avrebbe mai visto la luce fino in fondo al tunnel del precariato.
Tutto vero. E dobbiamo anche dire che ci sono stati sicuramente anche i cattivi consiglieri di cui parla Renzi “vorrei dare la mia vicinanza e la mia solidarietà a quegli insegnanti che fidandosi di cattivi consigli e di cattivi consiglieri hanno rifiutato di fare la domanda come suggerì una parte del mondo sindacale”.
E pur tralasciando il fatto che la provincia assegnata in questa fase, per i docenti assunti da Graduatoria ad esaurimento, è ancora provvisoria e che il comma 108 prevede invece la presentazione della domanda di mobilità per tutti gli ambiti territoriali a livello nazionale, argomenti che saranno oggetto di discussione del Contratto sulla mobilità 2016/17, nel quale i sindacati stessi invitano l’Amministrazione a trovare un equilibrio tra le parti , soffermiamoci invece sull’altra faccia della medaglia: cosa sarebbe accaduto se tutti gli iscritti in Graduatoria ad esaurimento avessero presentato la domanda?
Certo si tratta di un numero più cospicuo rispetto ai posti rimasti vuoti, e soprattutto non sappiamo quali siano le classi di concorso interessate.
Oggi si parla di 30.000 docenti ancora in GaE, ai quali la legge 107/2015 riserva il 50% delle prossime immissioni in ruolo fino ad esaurimento delle stesse. Tra i questi un numero imprecisato di insegnanti di scuola dell’infanzia, per i quali il futuro assunzionale, al di là del prossimo concorso a cattedra, è ancora incerto.
Se le cose non fossero andate come sono andate, ossia numero di domande inferiore ai posti stanziati dalla legge, gestione “allegra” della corrispondenza tra campi di potenziamento e classi di concorso, accettazione da parte delle scuole dei docenti che saranno loro inviati, anche se erano stati programmati interventi di miglioramento al piano dell’offerta formativa che prevedevano altre classi di concorso, oggi saremmo qui a cantare vittoria?
Probabilmente no. E allora stiamo con i piedi per terra, festeggiamo per i colleghi neoassunti, facciamo in modo che l’organico di potenziamento sia una risorsa per la scuola, ma da parte della compagine governativa ci aspettiamo anche parole di rassicurazione nei confronti di chi non ha potuto /voluto presentare domanda, anche solo per il fatto di essere stato mal consigliato, perchè così prevede la legge da loro stessi ideata.
Forse le parole più esatte le ha utilizzate il Ministro Giannini, nel dire che una riga sul precariato si potrà tirare alla fine del triennio, quando anche i docenti del concorso a cattedra 2015 saranno stati assunti a tempo indeterminato e le Graduatorie ad esaurimento saranno veramente svuotate.
La fase C è stata uno step di questo percorso, ancora non concluso.