L’annuncio del ministro Giannini relativo alla ventilata soluzione del problema degli esoneri dei vicepresidi non ha suscitato particolari entusiasmi, come forse ci si poteva aspettare.
C’è anzi persino chi manifesta diffidenza o quantomeno perplessità.
Gli stessi sindacati, almeno per il momento, preferiscono non pronunciarsi e i commenti prevalenti che stiamo raccogliendo (per lo più in via ufficiosa) sono improntati ad estrema cautela.
Il punto è che per ora il Minsitro si è limitata a dire che la questione è stata risolta grazie ad una non meglio precisata intesa raggiunta con il MEF senza però precisare in alcun modo le concrete modalità con cui potrebbe essere fatta l’operazione.
La “dimenticanza” non è cosa di poco conto, perchè, in questo caso, è assolutamente essenziale capire la procedura che il Ministero intende attivare.
La soluzione più rapida e lineare sarebbe quella di un provvedimento legisativo (un decreto legge da adottarsi già durante il prossimo Consiglio dei Ministri) per modificare per lo meno il passaggio del comma 95 della legge 107 in cui si vieta di nominare supplenti ai sensi dell’articolo 40 della legge 449/97 sui posti dell’organico potenziato.
Basterebbe dire che il divieto non sussiste nel caso in cui si debba sostituire l’insegnante che svolge funzioni vicarie. Al tempo bisognerebbe dire che vengono immediatamente attivati 5mila posti di organico potenziato (tanti sono all’incirca gli esoneri) da coprirsi con supplenze fino alla conclusione della fase C del piano di assunzioni e cioè fino a a quando non verranno assegnati alle scuole tutti gli insegnanti neo-assunti sui posti del potenziamento.
Questa soluzione esporrebbe però il Governo ad una critica tanto ovvia quanto difficile da contrastare: ma non era più semplice pensarci prima e scrivere il testo della legge fin da subito in modo più preciso?
Ci sono anche altre strade, ma sono più tortuose sotto il profilo amministrativo e forse anche un po’ rischiose. Per esempio si è parlato di “anticipare” l’assegnazione dell’OP alle scuole dove è necessario sostituire il vicepreside oppure adottare un decreto per aumentare l’organico di fatto.
In ogni caso si tratta di soluzioni che richiedono tempo e che potrebbero intaccare in qualche modo i diritti dei precari che stanno attendendo l’assunzione con la fase C.
Insomma, il Ministro ha annunciato che “c’è la volontà politica”, ma se non si entra nel merito della procedura, risulta davvero difficile capire come e quando i vicepresidi potranno essere davvero sostituiti.