Tariffe agevolate per gli affitti e gli spostamenti dei neo-assunti lontano dalla residenza: la proposta è di Michele Emiliano, governatore Pd di quella Puglia che tanto ha contestato la riforma.
“L’idea – spiega a Repubblica il presidente della Regione – è quella di negoziare con il Governo e con le altre Regioni un sistema di aiuti per le famiglie dei docenti: penso ad affitti agevolati nei luoghi dove i professori andranno a lavorare, penso a convenzioni con treni e aerei per raggiungere casa”.
L’obiettivo della proposta è quello di tendere la mano ai tanti docenti costretti a cambiare regione per la riforma della ‘Buona scuola’: “la Puglia – sottolinea Emiliano – è pronta a partecipare economicamente a un discorso di questo tipo e a creare un modello da esportare anche nelle altre regioni, un modello che possa aiutare il governo in questo processo di cambiamento”.
Secondo il governatore pugliese, per i docenti “la questione economica è centrale: chi accetta di firmare un contratto da mille e 200 euro al mese a mille chilometri da casa, soprattutto quando avviene nel giro di pochi mesi per un meccanismo che dopo tanti anni cambia un sistema a cui queste persone si erano abituate, lo fa perché ha bisogno. E allora il mio compito è quello di provare ad aiutare chi ha bisogno”.
Emiliano non ha dubbi: “ci troviamo di fronte a una trasformazione epocale che stabilizza finalmente decine di migliaia di precari. Ma cambia loro anche la vita. Come sempre accade nei grandi cambiamenti, questa è una legge che rischia di provocare sofferenza. Ho ascoltato centinaia di nuclei familiari di insegnanti spaventati per quello che accadrà: madri che sono costrette ad andare mille chilometri lontano da casa per accettare un posto di lavoro. E’ un trauma non indifferente”.
Rimane il nodo non indifferente del finanziamento di un’operazione del genere: supponiamo che ad essere assunti fuori regione siano alla fine in 20mila e che per ognuno lo Stato mettesse a disposizione fino a 5mila euro di rimborsi (pari ad una media di circa 400 euro al mese), bisognerebbe trovare da qualche parte 100 milioni di euro. Una cifra non impossibile, ma in tempi di ristrettezze economiche potrebbe rappresentare uno scoglio davvero troppo alto.