Dopo il 14 agosto il governo canta vittoria sul piano di assunzione straordinario sul precariato. Ma è solo l’ultima nota stonata, come lo sono tanti articoli di stampa in questi giorni.
Gli unici sconfitti sono proprio i precari della scuola.
Il MIUR ha dichiarato che più di 71 mila docenti o aspiranti tali hanno fatto domanda per l’inserimento nelle fasi b e c del piano assunzionale straordinario cantando vittoria.
E’ in ogni caso FALSO che si metteranno in ruolo 100 mila precari nell’anno scolastico 2015-16. La gran parte di chi ha fatto la richiesta nella graduatoria nazionale sarà stabilizzata, se sta coprendo un posto con supplenza al 30/6 o al 31/8, a partire dal 1 luglio o dal 1 settembre 2016. In settembre 2015 saranno messi in ruolo solo 40-45 mila docenti.
Alcuni famosi “esperti” del MIUR, che troppo spesso si autodefiniscono “colleghi degli insegnanti” pur non avendo mai messo piede in una classe da docenti, hanno spiegato alla stampa e sempre con tweet, che il numero di domande spedite al ministero rappresenta una sconfitta dei sindacati che confidavano e spingevano per il boicottaggio. FALSO: la Gilda degli Insegnanti, tra gli altri, non ha mai invitato i docenti a non partecipare alla fase delle domande. Ha solo posto in evidenza che, non facendo domanda nella fase b e c, per i primi inseriti in GAE la probabilità di essere assunti nella prossima tornata di assunzioni fatta con le regole tradizionali è e resterà molto alta. E, non ultimo, che tutti dovevano valutare il rischio del depennamento delle GaE in caso di sede lontana. Ma nessuno della Gilda ha dato certezze di fronte ad una legge oggettivamente farraginosa, complicata e sbagliata.
Alcuni “tecnici” (?) del MIUR hanno detto che le GAE saranno svuotate. FALSO. Le Gae continueranno ad esistere perchè il piano assunzionale del governo non consente in tempi brevi il loro reale svuotamento. Continuerà ad esistere ancora il precariato.
Altre “menti”(?), in primis il sottosegretario Faraone, hanno dichiarato che saranno garantite le preferenze per la prima provincia scelta. FALSO. La legge è chiara. Si va ad inserimento a pettine per punteggio partendo dalla graduatoria della prima provincia, se non si trova posto si passa alla seconda provincia, e così via.
Sempre i “geni” del governo promettono ora che si farà un piano straordinario di mobilità anche per coloro che saranno chiamati in ruolo dal 1 luglio o dal 1 settembre 2016.
Dimenticano però che:
- la mobilità è ancora di competenza esclusiva della contrattazione sindacale;
- la mobilità futura verrà fatta per ambiti. Gli ambiti saranno definiti entro giugno 2016. Ciò significa che in luglio-agosto 2016 si dovrebbero fare trasferimenti, assegnazioni e utilizzi su ambiti. Troviamo francamente difficile che ciò possa avvenire entro il 31 agosto 2016 anche perchè contemporaneamente dovrebbero esserci le immissioni in ruolo da turn over e, forse, da nuovo concorso.
- la mobilità futura non può essere fatta che nel rispetto dell’anzianità di servizio e, quindi dei diritti, di chi è già in ruolo da anni.
- la mobilità per i neo assunti può essere fatta vale solo dopo il superamento dell’anno di prova, cosa che non tutti i docenti interessati potranno fare nel 2015-16.
Molti commentatori mettono in rilievo che ci sono troppi insegnanti piagnoni del meridione che non vogliono emigrare per fare “il più bel lavoro del mondo”. Si tratta di interpretazioni distorte e strumentali per alcuni semplici fatti:
- Non siamo più negli anni settanta-ottanta del secolo scorso quando il giovane docente del sud poteva mettere in conto di dover fare un periodo nelle scuole del centro nord sapendo che avrebbe trovato in pochi anni la possibilità di trasferimento nella provincia di origine. Per un insegnante di 40-50 anni, con famiglia e figli, ora non è così semplice fare lo stesso ragionamento. Soprattutto dopo aver lavorato per anni nella scuola nel proprio territorio.
- I giornalisti non fanno menzione che per una persona di 40-50 anni, coniugata con figli o genitori anziani, non è conveniente economicamente trasferirsi troppo lontani da casa. Con stipendi da 1200 € non è semplice pagare una casa in affitto con le relative utenze (guardate la media degli affitti nelle grandi città del nord..), pagare i trasporti, pagare i viaggi almeno bimensili per raggiungere la famiglia. E anche mangiare ogni tanto…
- Il piano di assunzioni paradossalmente non garantisce continuità didattica per gli studenti. Si comincia con una complicata e confusa fase di mobilità straordinaria per poi promettere stabilizzazioni territoriali in termini propagandistici. Gli anni a venire saranno in termini di organizzazione e funzionamento delle cattedre assai peggiori dei precedenti.
- Il problema della mobilità coatta in altra regione colpisce tutti i docenti interessati non solo gli insegnanti meridionali.
Anche per questi motivi la Gilda degli Insegnanti ricorda ancora una volta che il piano assunzionale è frutto della sentenza della Corte di Giustizia Europea promossa anche dalla Gilda che ha condannato l’Italia a procedere con un piano di stabilizzazione del precariato nella scuola. Non è una gentile concessione di Renzi. E’ un atto dovuto del governo. Su questo giornali e commentatori radiotelevisivi tacciono colpevolmente.
La Gilda aveva in più occasioni chiesto un piano triennale di stabilizzazione del precariato della scuola statale partendo dai docenti in possesso dei requisiti previsti dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea (36 mesi di servizio nella scuola statale in possesso di idonea abilitazione). Non è stata ascoltata, come non sono state ascoltate analoghe proposte delle altre organizzazioni sindacali e di chi da anni lavora nella scuola. Il governo ha voluto fare tutto da solo, presto e subito. La Gilda chiedeva di fare bene. I risultati sono sinora sconsolanti.
Infine esistono alcuni commentatori (sempre “esperti”) che accusano il sindacato (in generale) di essersi occupato troppo del potere dei presidi e poco dei precari. A tutti costoro consigliamo di ripercorrere con umiltà la storia delle proposte di stabilizzazione del precariato fatte dalla Gilda e da altri negli ultimi 20 anni e dell’iter tormentato e contraddittorio della Buona Scuola. Per il momento dimostrano tutta la loro deficienza nel senso etimologico del termine. Preferiscono evidentemente i twetter di Renzi all’analisi seria dei problemi che la legge 107/2015 ha aperto nel tessuto democratico del Paese.
Pensano che il 15 sia stato un buon Ferragosto per la scuola?
FALSO!
Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia