Le ultime dichiarazioni di Marco Campione, della segreteria del sottosegretario Davide Faraone, fanno pensare non poco.
Campione, infatti, ammette che il problema dell’ “esodo” dei precari è un fenomeno reale e significativo (la sua previsione è di 14mila docenti che potrebbero non trovare posto nella propria provincia durante le assegnazioni della fase b e c).
Ma, la questione – sottolinea Campione – potrà essere affrontata con la legge di stabilità, inserendo in essa disposizioni finalizzate a favorire la mobilità dei nuovi assunti, per esempio cancellando la norma sulla permanenza triennale nella sede assegnata, ma non solo.
La sensazione è che il Governo voglia cogliere l’occasione per mettere mano ad un altro pezzo dell’impianto del nostro sistema scolastico: l’idea, insomma, potrebbe essere quella di sottrarre anche la mobilità, o almeno gli aspetti più significativi dell’intera procedura, alla contrattazione sindacale.
Staremo a vedere se i sindacati accetteranno questo gioco o se rivendicheranno l’esclusiva in materia di mobilità.
Le dichiarazioni di Campione mettono in evidenza anche un altro dato: nè il legislatore né il Governo avevano previsto chiaramente quali sarebbero state le conseguenze delle principali disposizioni della legge 107. E forse neppure i sindacati avevano valutato con attenzione il meccanismo delle assunzioni per concentrarsi su altri temi (valutazione dei docenti e nuovi poteri del dirigente scolastico).
Comunque fra poche settimane si concluderanno sia la procedura per l’assegnazione delle supplenze annuali, sia la fase b) delle assunzioni. A quel punto si potranno fare previsioni più precise su come e quando potrà essere attivato l’organico potenziato che, alla resa dei conti, è la novità più importante dell’intera riforma.