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ASSUNZIONI – CARI PRECARI PREPARATEVI LA VALIGIA

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Lo abbiamo scritto più volte che fra le “fregature” del DDL Scuola vi è quella del cambio di provincia per accedere alle immissioni in ruolo. I precari, dunque,  si preparino la valigia e si apprestino a cambiare provincia dimenticandosi di quanto hanno costruito in questi anni di precarietà. Si dice che cambiare migliora, bisogna sentire cosa ne pensano le famiglie di chi sarà costretto a farlo. 

I docenti precari che non saranno immessi in ruolo con le vecchie norme, saranno assunti sugli eventuali posti vacanti che rimarranno vuoti dopo la fase delle immissioni sull’organico di diritto. Chi rimarrà fuori, anche dopo questa fase, potrà concorrere alle assunzioni sull’organico aggiuntivo. Che sarà attivato nel prossimo anno scolastico e che comprenderà 55.258 posti.sicuro 1

Ma per concorrere alle immissioni in ruolo, dovranno accettare che la proposta di assunzione possa riguardare cattedre anche in provincie diverse da quella nella quale hanno sostenuto il concorso oppure risultano iscritti nelle graduatorie a esaurimento.

È uno degli effetti della nuova disciplina sulle immissioni in ruolo prevista dalla legge delega sulla scuola, approvata in via definitiva dalla camera dei deputi il 9 luglio scorso. In buona sostanza, dunque, dopo le immissioni in ruolo a copertura del turn e quelle a copertura dei posti vacanti dell’organico di diritto (che prima venivano utilizzati per le supplenze annuali) saranno attivate altre due fasi di assunzioni. Una prima fase per coprire eventuali posti dell’organico di diritto rimasti vuoti dopo le prime due fasi.

E un’ultima fase, che consisterà nella copertura dei posti dell’organico aggiuntivo. Che è la vera novità della riforma. E che dovrebbe servire a garantire una dotazione di 6 o 7 docenti in più per ogni scuola, da destinare alle sostituzioni e a mansioni gestionali, organizzative e di potenziamento dell’offerta formativa.

Per accedere a queste ulteriori fasi, però, gli aspiranti docenti interessati dovranno produrre un’apposita domanda via web, in parte tramite la posta elettronica certificata e in parte tramite il sito web del ministero dell’istruzione.

Nelle istanze gli interessati dovranno specificare se sono in possesso del titolo per insegnare sul sostegno e dovranno anche indicare in che ordine intendono concorrere. Per esempio, se prima sul sostegno e poi sul posto comune o viceversa. E dovranno elencare tutte le provincie secondo un proprio ordine di gradimento.

Terminata la fase di acquisizione delle domande, l’amministrazione procederà allo scorrimento di una sorta di graduatoria nazionale, che includerà tutti gli aspiranti secondo i punteggi da loro posseduti. E le disponibilità saranno individuate provincia per provincia, fino all’esaurimento dei posti.

Le proposte di assunzione saranno effettuate rispettando l’ordine di gradimento delle province e delle classi di concorso indicate dai candidati. La mancata accettazione comporterà l’esclusione dalle graduatorie.

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