L’ex ministro della Funzione Pubblica: il ddl fa distinzione tra figli e figliastri, in puro stile Cgil. Ma in questo caso anche il sindacato non è d’accordo. Ecco perché è un fallimento. Ci vuole il referendum abrogativo.
La riforma della Scuola? È un provvedimento in puro stile Cgil, perché non è democratica nelle scelte. A dirlo, intervistato l’8 luglio dal Giornale Radio Rai, è Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera.
L’ex ministro della Funzione Pubblica, sostiene che quella della scuola è “una cattiva riforma: clientelare, costosa, che non risolve niente. Una cattiva riforma che lascia tanto amaro in bocca nelle famiglie, negli insegnanti, nei precari”.
Brunetta sostiene, ancora, che il testo del disegno di legge in via di approvazione “fa distinzione tra figli e figliastri, in puro stile Cgil. Ma in questo caso anche la Cgil non è d’accordo. Quindi Renzi e il suo governo hanno scontentato tutti: un fallimento”.
Per l’esponente di Forza Italia, però, non è detta l’ultima parola: “spero proprio che si faccia un referendum abrogativo” sul ddl.