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DDL scuola, fiducia: Renzi ha o non ha i numeri? Sarà assedio al Palazzo. Camusso, assumere senza riforma

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Chi avrà il coraggio di votare contro 100mila assunzioni? Sarà stato questo il pensiero del quartier generale di Renzi riunitosi venerdì e che ha definito le strategie per far approvare la riforma.

La strategia è semplice: un maxiemendamento che ritocchi la riforma senza modificare i punti contestati, presentazione delle modifiche alla minoranza PD appena elaborate, fiducia in caso di mancata condivisione.BANNER

Chi voterà contro 100mila assunzioni? Ed è questo il “cavallo di Troia” di Renzi, tanto che ieri nella sua e-news ha apertamente affermato che le assunzioni sono subordinate alla riforma.

Di diverso avviso i sindacati, con la Camusso che ha ribattuto: “le assunzioni dei precari promesse dal governo possono essere fatte senza la necessità di cambiare la scuola”.

“Stanno utilizzando – ha spiegato – l’assunzione dei precari come una clava con cui vendere loro un modello di scuola che tradisce le scelte fondamentali che invece l’istruzione dovrebbe avere nel nostro Paese”. Per la Camusso è “davvero strumentale, e un modo di dividere i lavoratori, quello di continuare a dire che lo si fa per fare le assunzioni, anche perchè non bisogna riformare la scuola per definire i posti dei precari”.

La battaglia si giocherà tutta qui, sulle assunzioni.

Cosa farà la minoranza PD? Intanto è venuto incontro a Renzi la corrente PD “Sinistra è cambiamento”, con il Ministro dell’agricoltura Martina che ha aperto alla riforma accogliendo le modifiche proposte nel maxiemendamento. “La riforma della scuola va fatta. Ci sono le condizioni per portare a casa il risultato”, ha detto Martina.

Chi pensava che Verdini potesse fare anch’egli da stampella a Renzi, probabilmente rimarrà deluso, infatti da qualche giorno c’è stato un riavvicinamento a Berlusconi,  una tregua di non belligeranza che lascerà a Verdini “libertà di coscienza”, ma sulla fiducia pare che i due abbiano trovato un accordo sul NO.

Insomma, la battaglia con molta probabilità si consumerà tutta all’interno del Partito Democratico e i più scettici ritengono che dopo la legge elettorale non sarà certo la riforma della scuola a far cadere il Governo, soprattutto davanti a 100mila assunzioni.

Ad ogni modo ci sarà un forte scontro politico, probabilmente come non mai si era visto in questi rimasugli di democrazia.

Il Movimento 5 stelle ha promesso di incatenarsi al parlamento, mentre tutti i sindacati saranno davanti al palazzo a manifestare durante le votazioni del testo di riforma.

La prossima settimana si annuncia calda e probabilmente decisiva, mentre Renzi smentisce se stesso trasformando la conferenza nazionale lanciata qualche giorno fa per ascoltare il mondo della scuola, in un evento durante il quale illustrerà nuovamente la riforma.

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