Salta l’ipotesi di limitare l’incarico dei dirigenti scolastici a due “mandati”.
La composizione del comitato di valutazione potrebbe essere lasciata alla decisione di ciascuna scuola. Prossime assunzioni ancora con le vecchi regole.
Dopo quasi tre ore di dibattito serrato a Palazzo Chigi il Partito democratico sembra aver trovato l’accordo sul disegno di legge.
Martedì mattina in Commissione Cultura del Senato riprenderanno i lavori, ma contemporaneamente l’Ufficio di presidenza del Senato dovrebbe decidere che il provvedimento venga inviato all’aula per la giornata di giovedì. A quel punto il presidente della Commissione Marcucci non potrà fare altro che chiudere entro mercoledì sera e rinviare tutto quanto all’aula.
Il ddl quindi verrà trasmesso all’aula senza un parere definitivo e sul provvedimento verrà posto il voto di fiducia.
Il Governo, per parte sua, sta già preparando un maxi-emendamento che dovrebbe contenere alcune modifiche considerate importanti: il comitato di valutazione non avrà al proprio interno né genitori né studenti, la sua composizione, anzi, potrebbe essere lasciata alla autonoma decisione delle scuole (potrebbe quindi esserci un periodo di “sperimentazione” al termine del quale la questione dovrebbe essere meglio normata con un apposito decreto).
Dovrebbe essere cancellata la disposizione relativa alla permanenza dei dirigenti scolastici nella stessa sede: l’ipotesi porre un limite a due mandati (6 anni) salta e tutto resterebbe come adesso.
Confermate invece le 100mila assunzioni che, almeno per il 2015/2016, dovrebbe essere effettuate seguendo le consuete procedure. Quindi, nell’immediato, non ci sarebbe la cosiddetta “chiamata diretta” da parte dei dirigenti scolastici.
Questa è la situazione al primo pomeriggio di oggi 19 giugno. Ma ormai, in questa vicenda, i colpi di scena stanno diventando la regola, quindi è meglio non azzardare previsioni troppo definitive.