La calendarizzazione delle discussioni al Senato sulla riforma scuola 2015 è stata voluta dal governo Renzi con tempi molto stretti, nonostante le modifiche apportate alla Camera dei Deputati. I tempi previsti sono i seguenti: mercoledì 27 maggio vi saranno le audizioni con le associazioni dei genitori, dei dirigenti scolastici, degli studenti e con i sindacati confederali; giovedì 28 maggio ci sarà l’incontro con i sindacati di categoria; lunedì 1 giugno, infine, sarò il limite prefissato per la presentazione degli emendamenti. Intanto, è scoppiato il caos sulla scelta dei relatori al Senato con una vera e propria accusa di emergenza democratica da parte dell’on. Mussini, firmataria della legge di iniziativa popolare sulla scuola, che è stata esclusa all’ultimo momento dal ruolo di relatrice. L’accusa riguarda anche le innumerevoli assenze alla Camera nel momento dell’approvazione: può una legge di riforma scuola così importante per la vita democratica di un paese essere votata con tante assenze?
Lo scontro sui relatori: news riforma scuola 2015 di Renzi al 25-05
Non si placano le polemiche intorno alla scelta dei relatori per il ddl di riforma scuola 2015 al Senato. La situazione è stata paradossale: l’on. Mussini aveva in un primo momento avuto il via libera per lo spostamento dalla Commissione Esteri a quella sull’Istruzione, poi, all’improvviso, è arrivata la revoca. La motivazione, secondo il presidente del gruppo Misto (al quale appartiene la Mussini) Loredana De Petris, è legata alla necessità di blindare il testo e di avere in Commissione gente “fidata”; l’attacco è anche al presidente del Senato che non ha permesso che vi fosse un vero e proprio equilibrio tra maggioranza ed opposizione in Commissione. Anche la Mussini è intervenuta sottolineando il fatto che al PD e al governo interessano soltanto i numeri per poter impedire le modifiche necessarie al testo.
Riforma scuola 2015: le assenze alla Camera e la calendarizzazione, news 25-05
Intanto, si discute ancora intorno alle numerose assenze che ci sono state alla Camera il giorno dell’approvazione del ddl di riforma scuola 2015: i presenti erano 454 su 630, di cui 94 erano in “missione”, dunque assenti giustificati, mentre 82 erano in senso stretto assenti. La denuncia è che il Parlamento non dovrebbe poter approvare con tutte queste assenze. Ma le polemiche riguardano anche la calendarizzazione: perché una tempistica così stretta? Se si tratta di una riforma scuola che sta suscitando molte polemiche nel mondo stesso della scuola, perché abbreviare i tempi del confronto democratico in Parlamento? Le accuse sono tutte contro Renzi che intende fare il prima possibile e imporre la sua idea di scuola. Al Senato resta, però, il fatto che il peso della minoranza dem sui giochi di maggioranza è molto più forte: secondo alcuni la partita sarebbe ancora aperta.
FONTE: blastingnews.com LAVORO