Silvio Berlusconi lo ha messo per iscritto: al Senato Forza Italia non voterà per l’approvazione definitiva del ddl La Buona Scuola. Ieri, sabato 23 maggio, alle ore 17, si è tenuto un incontro alla provincia di Caserta a porte chiuse fra il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il candidato alla Presidenza della Regione, Stefano Caldoro e una delegazione di 5 docenti NO Ddl campani. Il Presidente ha sottoscritto un documento con il quale il suo partito conferma quanto ripetutamente detto in qualche occasione dai suoi parlamentari. Già Mariastella Gelmini, ex ministro dell’Istruzione, aveva dichiarato il parere negativo del partito “dato che l’impianto originario su cui aveva lavorato Forza Italia era stato completamente stravolto”. Precedentemente anche Renato Brunetta, capogruppo Forza Italia alla Camera, in una dichiarazione riportata dalla stampa il 23 aprile scorso, aveva detto sul Ddl: “da Renzi, solo balle, questo è il suo metadone, abbiamo presentato 236 emendamenti non ostruzionistici per cambiare in meglio la scuola.
Non esistono precari di serie A, B o C”.
Ora la partita si gioca al Senato, dove la discussione sarà conclusa intorno alla metà di giugno. Alessandro di Battista, M5S, dopo l’approvazione del 20 maggio alla Camera, aveva annunciato che al Senato la votazione sul Ddl sarà un Vietnam. E i docenti, studenti, famiglie e cittadini contano anche sulla “minoranza” del Pd, fra cui figurano Bersani, Cuperlo, Speranza, Epifani, Fassina, Bindi. Determinanti saranno anche i “non voti “ di una trentina di deputati pd. Il ddl scuola appare ormai a molti come “l’ultimo atto –dopo il Jobs Act e l’Italicum – di un governo, non eletto dal popolo, che sta smantellando sistematicamente non solo la scuola pubblica ma la democrazia. A livello nazionale, forte è la protesta di alunni, docenti e famiglie contro il ddl Scuola. Si moltiplicano i contatti in rete: la pagina fb “Pronti per raccolta firme referendum abrogativo La buona scuola”, che conta ora 53 mila iscritti, cresce vertiginosamente e organizza iniziative di ogni genere in tutta Italia.
Ogni giorno poi si moltiplicano le manifestazioni in tutte le città: a Roma davanti a Parlamento, Rai e Miur, nelle città si svolgono presìdi in strada, davanti alle sedi Rai (venerdì scorso a Palermo); in Campania, è prevista una manifestazione per mercoledì prossimo davanti alle sedi provinciali campane del Pd e dei CSA (gli ex provveditorati agli studi). Molti comitati studenteschi italiani – infine – stanno valutando di cominciare da domani ad occupare le scuole del nostro paese. E si profila anche l’ “extrema ratio”: Se Renzi metterà la fiducia in Senato al DDL Scuola, docenti studenti e famiglie andranno da tutta Italia a Roma a protestare davanti al Senato per tutta la durata di discussione.
Ieri, sabato 23 maggio, alle ore 17, si è tenuto un incontro alla provincia di Caserta a porte chiuse fra il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il candidato alla Presidenza della Regione, Stefano Caldoro e una delegazione di 5 docenti NO Ddl campani. Il Presidente ha sottoscritto un documento con il quale il suo partito conferma che al Senato non voteranno il ddl.
Cari amici, vi spiego cos’è successo e perché non siete stati informati prima di questa iniziativa. So che alcuni fra voi stanno già pensando che siamo stupidi, che vogliono i nostri voti e che ci siamo fatti strumentalizzare. Io penso di no, leggete il documento e capirete che non c’è nessun equivoco: non scendiamo a compromessi con nessuno. Vogliamo solo che ogni partito dell’opposizione dica chiaramente e con trasparenza le proprie intenzioni di voto. Ognuno di noi poi voterà in tutta coscienza, ben consapevole di come hanno lavorato male TUTTI I PARTITI IN QUESTI ANNI, SMANTELLANDO LA DEMOCRAZIA. In Senato dobbiamo “sudarci i voti contro il ddl uno ad uno, lo ha già detto Di Battista, che l’approvazione in senato sarà un Vietnam. Dobbiamo tutti insieme appellarci ai senatori che hanno detto no al ddl o che ancora non hanno preso una posizione chiara! Prepariamo tutti insieme un elenco di senatori o gruppi al senato ai quali appellarci, non ci interessa il partito. CI INTERESSANO I NOSTRI FIGLI”. L’incontro di ieri con Berlusconi e il successivo passaggio sulla stampa nazionale (che speriamo avvenga già da oggi) ci serve per fare arrivare a Roma il messaggio che se RENZI METTE LA FIDUCIA AL DDL IN SENATO, ANDIAMO A ROMA CON STUDENTI, FIGLI, OPERAI, PENSIONATI, AGGREGANDO LA DISPERAZIONE DI TUTTA L’ITALIA.