Ritorna a parlare di TFA (ma in generale dei precari esclusi dal piano di assunzioni) il Premier Renzi, ospite della trasmissione La7 Bersaglio mobile.
A Mentana che gli ricorda che gli insegnanti non sono soddisfatti della riforma della scuola, il Premier risponde “abbiamo sbagliato a raccontare le nostre idee, c’è paura da parte degli insegnanti che hanno perso prestigio sociale, stiamo coinvolgendo, ascoltando….. lei non ha incontrato un insegnate più bravo di un altro? Siamo d’accordo che ci vuole un po’ di merito? “
E sulle assunzioni dalle graduatorie ad esaurimento piuttosto che dalla II fascia delle graduatorie di istituto, precisa
“Tutti non vi possiamo prendere, non è un ammortizzare sociale, la scuola deve funzionare. Abbiamo preso le GAE e abbiamo detto: li assumiamo tutti”
E, nello specifico sull’abilitatoTFA “Ha dovuto pagare per un corso, ma non ha lo stesso titolo e lo stessa validità giuridica di chi ha fatto un concorso o le ssis”
Il premier sostanzialmente conferma ciò che avevamo detto a commento di una sua precedente frase “su insegnanti seconda fascia stiamo ragionando” , e cioè che non si sta ragionando sull’estensione del piano di assunzioni anche agli abilitati di seconda fascia delle graduatorie di istituto, bensì sulle modalità e i criteri del concorso, che rimane imprescindibile e che è al centro della riforma.
Attribuire validità concorsuale al TFA era stata una delle richieste dell’On. Gelmini durante la discussione alla Camera, ma tale proposta è stata considerata “strumentale” Ghizzoni (PD): errore no valore concorsuale a TFA, ma strumentale proporlo adesso. No ad assurdi sbarramenti preselettivi concorso
Al momento l’art. 10 comma 17 del DDL Scuola (approvato alla Camera e ora trasmesso al Senato) prevede
“Limitatamente al predetto bando sono valorizzati, fra i titoli valutabili in termini di maggiore punteggio:
a) il titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito a seguito sia dell’accesso ai percorsi di abilitazione tramite procedure selettive pubbliche per titoli ed esami, sia del conseguimento di specifica laurea magistrale o a ciclo unico;
b) il servizio prestato a tempo determinato, per un periodo continuativo non inferiore a centottanta giorni, nelle istituzioni scolastiche ed educative statali di ogni ordine e grado. ”
E’ probabile che tale formulazione subisca ancora delle variazioni.
Un’altra idea, al momento respinta alla Camera, è quella del concorso per soli titoli, presentata con un ODG da FDI AN, poi respinto perchè il gruppo non ha accettato la riformulazione richiesta dal Governo. Probabilmente l’idea, in sè, potrebbe ancora tenere banco anche tra le fila del Senato.
La previsione di un piano pluriennale di immissioni in ruolo è uno dei punti delle richieste avanzate dai sindacati rappresentativi che lunedì 25 maggio incontreranno ancora una volta il Ministro Giannini.