Riportiamo volentieri l’intervento di Giovanni Micillo sulla situazione del personale Ata, all’indomani dell’approvazione alla Camera del DdL di riforma della scuola.
Mi pare che il Governo, ma ahimè anche i sindacati, continuino adignorare le questioni relative al personale Ata, che la riforma del Sistema Nazionale d’istruzione e di formazione lascia in uno stato nebuloso. Sono un collaboratore scolastico e mi piacerebbe che il Governo ascoltasse anche me.
Nella sua prima stesura il DdL aveva stabilito in maniera generica e, direi con qualche errore tecnico-giuridico, che l’organico Ata dovesse essere elaborato dal collegio dei docenti su indirizzo del dirigente scolastico.
Sulla base di quali criteri e parametri? Ebbene nel testo approvato dalla Camera dei deputati si è riparato e si è precisato che l’organico Ata va fatto “nel rispetto dei limiti e dei parametri del D.P.R. n. 119/2009” (art. 2 comma 10). Ho tirato un bel sospiro di sollievo per i precari Ata. Tuttavia non comprendo ancora bene il progetto del Governo riguardo le figure professionali Ata, che restano sempre ai margini, pur avendo un ruolo non secondario nelle dinamica generale della comunità scolastica.
Tra l’altro sembra strano che il nostro personale non sia coinvolto, almeno chiaramente, nell’elaborazione del Piano triennale formativo, come del resto non lo era in passato, aggiungendo che adesso si decide anche il fabbisogno del loro personale nell’elaborazione del P.O.F. Non si dimentichi che il comma 1 dell’art. 3 del D.P.R. n. 275/99, ma anche quello modificato dal DdL al comma 10 dell’art. 2, parla di coinvolgimento di tutte le componenti della scuola nell’elaborazione del P.O.F.
Mi auguro che il personale Ata sia considerato una componente della comunità scolastica! Però mi piacerebbe che questo fosse stabilito in termini più chiari, perché ho un timore grande: si vuole ancora che facciamo parte del mondo della scuola o siamo considerati una specie in via d’estinzione che farebbe risparmiare, tra l’altro denaro pubblico?
Infatti non si vede nel DdL un piano d’assunzioni degli Ata. Si stabilisce solo che a decorrere dell’entrata in vigore della riforma della scuola non si potrà lavorare più di 36 mesi. Ebbene quando saranno esaurite le graduatorie Ata, come verrà reclutato questo personale? Per docenti si parla di concorsi e per gli Ata non ci sono indicazione. Dovremmo pensare che si è orientati verso una completa terziarizzazione (privatizzazione) dei servizi generali della scuola: pulizia vigilanza, supporto amministrativo, assistenza diversamente abili, amministrazione e contabilità. E sarà un vero risparmio?
Sono un semplice collaboratore scolastico e mi piacerebbe essere ascoltato, per sentirmi un soggetto della scuola e veramente un cittadino italiano.