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Come funzionerà l’organico dell’autonomia?

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Il nuovo “modello” (albi territoriali, scelta da parte dei dirigenti scolastici e così via) dovrebbe entrare in vigore già a partire da settembre. Ma il disegno di legge deve passare ancora dal Senato.

La riforma sulla scuola sta arrivando alla prova finale della Camera dei deputati alla velocità della luce, senza lasciare il tempo di comprendere bene quale possa essere l’impatto emotivoinglese dell’opinione pubblica e in primis degli insegnanti.
Nella giornata di mercoledì, a meno di improbabili imprevisti e di qualche articolo perso per strada , come quello sul 5X1000 , ci dovrebbe essere la fumata bianca da parte di Montecitorio. Poi il testo passerà in Senato, dove l’iter di questa legge potrebbe trovare, visto i numeri risicati della maggioranza, qualche modifica, pretesa dalla minoranza del Pd, in alcuni punti chiave della riforma.
Nel frattempo lo scoramento degli insegnanti e l’impotenza dei sindacati, è un dato che sta sotto gli occhi di tutti. Il Premier Renzi ostenta sicurezza ed è convinto di stare approvando un’ottima riforma e che il sistema scolastico italiano, grazie a questa riforma, tornerà ad essere uno tra i più invidiati al mondo. Mentre moltissimi insegnanti, che ormai sono disillusi, demotivati e anche preoccupati dalla prossima approvazione anche in Senato di questa riforma della scuola, si stanno domandando: “Ma come funzionerà l’organico dell’autonomia?”.
Diciamo subito che il Miur disporrà l’organico dell’autonomia già dal prossimo primo settembre. Quindi, come previsto dalla legge della “Buona Scuola”, l’organico dell’autonomia sarà attuato per l’anno scolastico 2015-2016. Sarà il Miur  a ripartire l’organico funzionale  tra le varie  regioni italiane, in base al criterio del numero delle classi e degli alunni. Dopo tale ripartizione, toccherà ai Direttori generali dei vari USR, suddividere tali organici tra gli ambiti territoriali provinciali e i vari ordini di scuola. Poi saranno gli ambiti territoriali a suddividere la provincia in diversi albi territoriali che grosso modo potrebbero ricalcare i vecchi distretti scolastici.
A questo punto i docenti che verranno immessi in ruolo, ma anche i docenti di ruolo in esubero verranno assegnati all’albo territoriale che richiederanno tramite apposita domanda. Come ultimo atto di questa catena di montaggio , il docente  sarà scelto dall’albo, per il suo curriculum ed eventualmente dopo un colloquio, dal dirigente scolastico di una delle scuole associate al suddetto albo. Se un docente non fosse scelto da nessuna scuola, la sua sistemazione per l’anno scolastico 2015-2016, sarà determinata d’ufficio.
Per quanto è dato sapere i docenti che chiederanno l’utilizzazione e l’assegnazione provvisoria, sia provinciale che interprovinciale, seguiranno le vecchie regole e potranno entrare, a meno di modifiche contrattuali o di legge, ad occupare i posti in organico di diritto e non quelli riservati all’organico dell’autonomia. Se questo venisse confermato, le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie verranno fortemente ridotte rispetto gli anni passati. Questo fatto sta mettendo in allarme moltissimi docenti che vorrebbero fruire dell’opportunità della mobilità annuale per il 2015-2016. Staremo a vedere l’evolvere della situazione, che sembra molto contorta e che potrebbe portare ritardi per l’avvio del nuovo anno scolastico.

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