Va avanti come un treno la discussione sugli emendamenti relativi alla riforma della scuola. Approvati altri due articoli. Schiacciante il numero dei sì: 269 voti per l’art 4 e 329 per il 5.
AULA CAMERA APPROVA ART.4 SU COLLEGAMENTO CON LAVORO
L’articolo rafforza il collegamento fra scuola e mondo del lavoro. In particolare, introduce una previsione di durata minima dei percorsi di alternanza scuola-lavoro negli ultimi 3 anni di scuola secondaria di secondo grado (almeno 400 ore negli istituti tecnici e professionali e almeno 200 ore nei licei), prevede la possibilità di stipulare convenzioni anche con gli ordini professionali e dispone che l’alternanza può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche – nonché, in base alle modifiche apportate durante l’esame in sede referente, all’estero – e anche con la modalità dell’impresa formativa simulata.
Per le finalità indicate, nonché per l’assistenza tecnica e il monitoraggio dell’attuazione delle stesse, viene autorizzata la spesa di 100 milioni di euro dal 2016.
OK AULA CAMERA AD ART. 5 SU INSEGNAMENTI NELLE CARCERI
L’aula della Camera ha approvato con 329 voti a favore e 9 voti contrari l’articolo 5 del ddl Scuola.
Il nuovo articolo 5 riguarda l’insegnamento relativo alla scuola primaria negli istituti penitenziari. Si prevede in particolare una disciplina transitoria per l’accesso al già previsto ruolo speciale. I docenti di tale ruolo speciale sono incardinati nei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti. Insegnare negli istituti penitenziari. Ruolo speciale per la primaria: previsti corsi di specializzazione appositi
GOVERNO E MAGGIORANZA BATTUTI IN AULA SU EMENDAMENTO
L’emendamento bocciato è il 6.400 della commissione Cultura che prevedeva che il dm del Miur che dovrà favorire le misure di semplificazione e di promozione degli istituti tecnici superiori, dovesse anche prevedere per le fondazioni di partecipazione cui fanno capo gli istituti tecnici superiori la revisione amministrativo-contabile per la rendicontazione dei percorsi uniforme in tutto il territorio nazionale.
A votazione aperta il presidente di turno Roberto Giachetti (Pd) ha chiesto a Luigi Gallo del M5s se dovesse parlare e quindi si dovesse interrompere la votazione. Poco dopo ha chiuso la votazione e il risultato è stato la bocciatura dell’emendamento.
A seguire in aula è intervenuto il vicepresidente dei deputati del Pd, Ettore Rosato, spiegando che l’esito della votazione è stato dovuto a una confusione al momento del voto e ha chiesto a Giachetti di valutare il da farsi. Giachetti non ha invalidato il voto ma si è scusato per l’accaduto che, ha detto, comunque non comporta conseguenze nè sul testo nè sulla maggioranza.