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Meno vacanze scolastiche estive e più ore di formazione pratica

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Critico il pensiero riguardante le vacanze estive scolastiche. Secondo molti basterebbe un mese di vacanza e l’obbligo di farne tre è cosa inutile e controproducente. Considerando che è necessario avvicinare di più scuola e mondo lavorativo, la proposta è quella di dedicare almeno un mese dei suddetti tre alla formazione pratica sul campo, dando la possibilità agli studenti di utilizzare praticamente quello che imparano solo teoricamente. Questo è il pensiero espresso dal Ministro del Lavoro, banner_scuola_digitale11Giuliano Poletti, il quale ha parlato in quel di Firenze, durante il convegno sui fondi europei e il futuro dei giovani promosso dalla Regione Toscana. Secondo Poletti non può essere considerato scandaloso se per un mese estivo i giovani vivono un’esperienza formativa nel mondo del lavoro. Secondo il ministro quindi occorre iniziare a concretizzare la relazione con il lavoro al fine anche di garantire una formazione agli studenti.

Ovviamente le reazioni alle dichiarazioni di Poletti sono state istantanee e fortunatamente fruttifere: nel decreto legge sulla Buona Scuola è infatti già previsto che attività di stage e formazione possano tenersi anche nei periodi di sospensione dell’attività didattica, estate inclusa. Per riuscire a rendere realtà tutto ciò s’investiranno cento milioni di euro l’anno, soprattutto con l’intento di portare le ore di applicazione pratica a 400 nei tecnici e professionali e a 200 nei licei, da poter coprire anche nei periodi di scuola chiusa. Del resto, come anche affermato dal Ministro dell’Istruzione Giannini, fare esperienza di lavoro durante la scuola è utile, non solo per facilitare l’inserimento immediato nel mondo del lavoro, ma anche per orientare le scelte di chi opterà per il percorso universitario.

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