Non è un bel momento per la democrazia. I cittadini hanno molti motivi per disamorarsi di tutte quelle pratiche che ne rappresentavano il fulcro, come le elezioni. Una politica parolaia, che non rispetta le promesse, che agisce solo per programmare il futuro proprio e non quello collettivo ci ha messo del suo per allontanare i cittadini dal dibattito e dall´azione pubblica.
E così, anche in Italia, stiamo assistendo alla fuga dal voto. Una novità dolorosa per un Paese con un alto tasso di partecipazione democratica, ma anche una novità pericolosa. Inoltre, tra le altre, stiamo assistendo ad una ulteriore deriva: l´idea che il sindacalismo sia la causa di tutti i mali dell´Italia. In questo modo, la politica di fatto annulla il principio per cui i lavoratori hanno il diritto di avere voce in capitolo sulle decisioni che riguardano le loro condizioni di lavoro.
Si tratta di un rischio grave che mette in discussione le conquiste faticosamente ottenute dallo stato sociale tanto più che tale interdetto non viene applicato ad altre rappresentanze. Come per es. le grandi lobby che, al Parlamento europeo, sono addirittura accreditate e, in quello italiano, si muovono indisturbate nei corridoi dei Palazzi parlamentari, condizionando le scelte politiche.
C´è in atto un dannoso scontro tra il Governo e il sindacato maggiore e vi è anche una divisione politica tra i sindacati: a tutto questo la Gilda-UNAMS assiste da spettatrice sconcertata, non avendo mai avuto interessi di casta da difendere né poteri da mantenere: basti ripensare alle sue prese posizioni, alle sue azioni, alla sua autonomia, anche e soprattutto economica. Ma essa teme che questa lotta possa diventare un tentativo di negare il sindacalismo.
Per questo, siamo convinti che queste elezioni delle RSU siano particolarmente rilevanti, non solo per rafforzare la Gilda-Unams, unico sindacato che vuole l´area di contrattazione separata tra docenti e ata e non rappresenta i dirigenti scolastici, ma anche per affermare che il voto rimane l´elemento cardine della democrazia, il momento in cui si esprime una volontà. In queste elezioni, il voto rappresenta sul serio l´elettore, rafforza la rappresentanza del sindacato di fiducia e può diventare un messaggio chiaro per chi sostiene che i sindacati non debbano avere voce in capitolo sugli stipendi, sulla carriera e in generale sulle condizioni professionali degli insegnanti.
Con il fascicolo che pubblichiamo, “Due o tre cose sulle RSU e sulla GILDA-UNAMS per un voto consapevole“, non vogliamo invitare a votare Gilda-UNAMS in maniera indistinta. Le nostre idee sulla scuola, belle o brutte che siano, non possono essere condivise da tutti.
Ci rivolgiamo a chi
• respinge l´idea di una scuola azienda;
• pensa ancora che l´istruzione efficace sia fatta di trasmissione di contenuti disciplinari;
• ritiene che la figura del Dirigente manager nella scuola sia un´aberrazione;
• crede che le decisioni fondamentali sulle scelte culturali e sulla valutazione nella scuola debbano spettare ai docenti;
• condivide il principio che i docenti debbano avere un contratto separato che precisi diritti e doveri della docenza.
A tutti questi, diciamo solo di verificare quando, come e da chi tutte queste novità sono state introdotte E da chi sono state condivise. E chi ha operato perché certe scelte non venissero realizzate. Diciamo ancora di controllare la coerenza tra le affermazioni e gli atti concreti compiuti in questi anni.
Se dopo queste verifiche, decideranno di votare per la Gilda-UNAMS, possiamo serenamente assicurare che il loro voto sarà rispettato e non andrà perso.
Ai colleghi che avranno letto fine alla fine, diciamo grazie per l´attenzione e la pazienza.
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