Ieri, su RadioUno, si è svolto un duello sul piano di assunzioni tra il direttore della Fondazione Agnelli e il Sottosegretario Faraone.
Entrambi, alla fine, hanno concordato che l’idea iniziale del Governo è da rivedere.
Mancano pochi giorni alla pubblicazione del Decreto sulla riforma ed ancora il nodo sulle assunzioni non è stato sciolto.
Certo è che il piano così come era stato previsto dal testo “La Buona scuola”, che prevedeva l’esaurimento delle GaE, delle GM e il coinvolgimento di SFP, congelati SSIS e concorso per gli iscritti in seconda fascia d’istituto, non sarà attuato.
Ieri, la critica sul piano originale è stata mossa su RadioUno da Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli. La critica riguardava il fatto che, secondo il testo “La Buona scuola”, dalle GaE saranno assunti docenti di insegnamenti ormai obsoleti, mentre rimarranno cattedre vacanti che potrebbero essere coperte dagli iscritti in seconda fascia delle GI.
Ha risposto il Sottosegretario Faraone, affermando che i timori di Gavosto erano infondati e che le assunzioni partiranno “dai bisogni della scuola, dalla necessità di dotare gli istituti di un organico che si occupi di attività collaterali alla didattica. Cuciremo – ha concluso – il piano assunzionale alle esigenze della scuola.”
Pare conseguenza alle parole del Sottosegretario che il piano iniziale sarà sconvolto. Parole che restano comunque sempre sibilline, seguendo uno schema comunicativo ben preciso, che bene non ha sicuramente fatto al clima, contribuendo ad alimentare ipotesi, indiscrezioni e soprattutto confusione.
Quale sarà il piano effettivo non lo sappiamo, ma le ipotesi sul piatto sono tante
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