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SOSPESA DIRIGENTE SCOLASTICA PER CONTINUE PRESSIONI SUL PERSONALE

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L’Autonomia scolastica in alcuni casi ha trasformato i dirigenti in veri e propri tiranni, convinti di essere i padroni della scuola e di trattare il personale docente ed ATA come dei sudditi da sottomettere.

COSENZA –Spesso questi signori dimenticano che la scuola non è di loro proprietà, ma pubblica e loro sono chiamati a dirigerla e a creare un clima sereno sia per il personale che nella scuola lavoro che per i discenti. Probabilmente non era il clima che si respirava al liceo “Fermi” di Cosenza, almeno secondo quanto ha riportato il quotidiano quicosenza nell’articolo che segue.ricorso-stabilizzazione

Il recente e pesante provvedimento assunto dal MIUR e dall’USR in merito alla dirigenza del liceo “Fermi” di Cosenza, con la eclatante sospensione di 15 giorni della preside Michela Bilotta, danno ragione alle puntuali denunce che per anni i sindacati hanno presentato pubblicamente ed agli uffici competenti.

Fino alla presentazione in primavera di un voluminoso dossier al Ministero, che è stato alla base della “visita” collegiale dei tre ispettori (fatto rarissimo) avvenuta a settembre e della successiva ispezione ancora in corso. E poi ancora alla proclamazione dello stato di agitazione (altro fatto rarissimo) indetta unitariamente da FLC-CGIL, CISL scuola e UIL scuola a metà ottobre; è ben rivelatore degli atteggiamenti della dirigente, il grave non presentarsi alla convocazione del tentativo di raffreddamento presso l’USP, venendo meno a quei principi che sono alla base di ogni corretta relazione democratica. Naturalmente, non è nostra cultura gioire per provvedimenti disciplinari nei confronti di un lavoratore, dirigente o ata o docente che sia, ma quanto sta accadendo non è altro che l’inevitabile frutto della pervicace volontà di gestire la scuola pubblica come fosse una proprietà privata, di essere indisponibile ad ogni serio confronto e corrette relazioni sindacali, della arroganza nei linguaggi e nelle pratiche, autoritarie ed autoreferenziali.

Avevamo ragione noi. Quando abbiamo denunciato il clima invivibile ed irrespirabile, non consono ad un’istituzione scolastica, che si è vissuto in questi anni al “Fermi” a causa di una evidente inadeguatezza della dirigente. Quando abbiamo denunciato le indebite e continue pressioni rivolte a molti lavoratori, attraverso le reiterate minacce di “riservate” e “provvedimenti sanzionatori” avviati in gran numero in questi anni. Quando abbiamo denunciato il tentativo di imporre illegittimi ordini di servizio, le lesioni ai contenuti contrattuali e la sospensione dell’accesso ai diritti, l’illegittima ingerenza sulla attività didattica, l’illegale sistema di videosorveglianza. Quando abbiamo denunciato come preoccupanti, anzi inammissibili, le dimissioni di massa dal Consiglio di Istituto o la pericolosa deriva privatistica e mercificante dei corsi di recupero a pagamento per gli studenti, il famigerato “intra moenia”. Quando abbiamo denunciato la mancanza di trasparenza e pubblicazione di atti, il dittatoriale tentativo di soffocare il sacrosanto diritto di espressione e di critica, la presenza costante ed incontrollata di un estraneo nella scuola, il legale di fiducia della dirigente. Avevamo ragione su tutto e ce ne hanno dato atto. Qualche azzeccagarbugli di periferia e qualche onorevole del PD, anche con interpellanze parlamentari, hanno provato vanamente a delegittimare l’operato del sindacato facendo passare il tutto come un accanimento nei confronti della dirigente, un’azione strumentale, quasi fosse una partita a due e mettendo anche in cattiva luce l’istituzione scolastica.

Addirittura parlano vergognosamente di “minoranze sindacali” riferendosi alle organizzazioni di categoria di CGIL, CISL e UIL. Gli interventi protettivi di qualche parlamentare vicino alla dirigente dovrebbero, nelle intenzioni di qualcuno, rallentare o, peggio, fermare l’iter amministrativo che deve essere rigoroso: la realtà non può essere occultata dall’intervento di qualche amico degli amici più o meno potente. Non permetteremo questo: la verità sta affiorando e continuerà ad emergere. La nostra difesa dei lavoratori è stata e sarà inflessibile, così come la denuncia di ogni incongruenza ed eventuale illegittimità posta in essere dalla dirigente, senza cedimenti, entrando come sempre nel merito delle questioni. Da oggi si dovrà aprire una nuova stagione al “Fermi”, caratterizzata da un clima sereno e costruttivo, di dialogo e confronto democratico, e dal rispetto dei diritti, nel quale vengano valorizzati tutti e tutte coloro che amano la scuola pubblica e si impegnano con coscienza e caparbietà per la realizzazione di percorsi di istruzione e di formazione di qualità per tutti, di eguaglianza delle opportunità e degli esiti formativi.

http://informazionescuola.it/2015/02/11/sospesa-dirigente-scolastica-per-continue-pressioni-sul-personale/

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