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Scuola: il governo dei tweet e degli incompetenti

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Da almeno sei mesi le relazioni sindacali al MIUR sono state radicalmente ridotte. Gli incontri sono stati sporadici e limitati a semplici informazioni ex post di decisioni (poche) già prese dall’amministrazione. La logica prevalente è quella di considerare il sindacato come un fastidioso soggetto che inibisce le grandi “innovazioni”. E’ legittimo che il governo rivendichi la sua autonomia e il suo ruolo riformatore, ma sicuramente è inopportuno che non si voglia coinvolgere i soggetti più titolati a rappresentare i lavoratori della scuola preferendo l’interlocuzione con misteriosi “esperti”, troppo spesso portatori di specifici interessi lobbistici.EIPASS1

E mentre siamo subissati da tweet e dichiarazioni fantasiose dei soliti politici che spesso si contraddicono tra loro, la scuola vive una situazione paradossale:

  • alla fine di gennaio 2015 non sappiamo ancora come saranno organizzati gli esami di maturità (commissioni miste e interne?, seconda prova predisposta dal MIUR con altre  modalità? oppure tutto resterà uguale?);
  • alla fine di gennaio non sappiamo ancora nulla sulle modalità di applicazione del contratto nazionale integrativo sulla mobilità  (tempistica, su quale organico saranno definiti i posti oggetto di trasferimento, ecc.);
  • alla fine di gennaio nulla sappiamo sulle modalità di riorganizzazione degli organici che dovrebbe portare al mitico organico funzionale;
  • alla fine di gennaio nulla sappiamo sul promesso regolamento che dovrebbe riorganizzare le classi di concorso e che sembra in mano ai soliti misteriosi “esperti”;
  • alla fine di gennaio non sappiamo ancora l’entità dei fondi disponibili e certi per la contrattazione di istituto e per l’autonomia scolastici costringendo la contrattazione decentrata a “immaginare” presumibili scenari a venire;
  • alla fine di gennaio sembra che finalmente partiranno in alcune regioni i TFA con il solito scandaloso ritardo che determinerà una compressione in pochi mesi dell’attività di tirocinio attivo in classe. Una vergogna, ancor di più eclatante visto che i TFA sono profumatamente pagati dai corsisti.

Questa è solo una parte nelle numerose inadempienze che il MIUR sta evidenziando.

Chiediamo che si riapra subito un tavolo al Ministero per consentire alle OO.SS. (e non solo ai giornalisti e alle televisioni) di discutere finalmente dei tanti aspetti oscuri che stanno contrassegnando la strada della “buona scuola” e può rischiare di trasformarsi nel solito tsunami di norme illeggibili, confuse e inapplicabili.

Se chiedono ai docenti la didattica per competenze, i docenti chiedono certezze e competenza nell’affrontare i tanti problemi della scuola italiana, competenza che sembra in questa fase inesistente.

 

Gilda degli insegnanti, Federazione Gilda-Unams, della provincia di Venezia

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