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Precari scuola: il tribunale di Napoli dice sì alla stabilizzazione

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ricorso-stabilizzazioneArriva il primo pronunciamento favorevole dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea. Il governo sani subito l’ingiustizia commessa per molti anni nei confronti di migliaia di precari docenti e Ata.

È di alcune ore fa il pronunciamento del Giudice di Napolisulla stabilizzazione dei precari scuola con più di 36 mesi di servizio. Tale decisione è coerente con la sentenza della Corte di Giustizia Europea dello scorso 26 novembre 2014.

Nella causa di Napoli erano intervenuti in giudizio anche i legali della FLC CGIL e della CGIL per sostenere e rafforzare le ragioni dei precari.

Il giudice, che aveva richiesto l’interpretazione della legittimità delle norme nazionali alla Corte europea, ora sulla base della sentenza del 26 novembre, ha deciso nel merito e trasformato il rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, oltre al pagamento delle retribuzioni dovuteper i periodi di interruzione del lavoro e al riconoscimento dell’anzianità pregressa a favore dei ricorrenti.ricorso-stabilizzazione

Il giudice ha condannato il MIUR al pagamento delle spese di giudizio a favore della FLC CGIL che era intervenuta in giudizio.

È questa una sentenza importantissima che auspichiamo venga imitata da tutti gli altri tribunali dove nei prossimi giorni si discuteranno le cause di migliaia di precari a seguito dei ricorsi presentati con il sostegno della FLC CGIL che si è battuta in sede Europea per rivendicare un’equa retribuzione e la stabilità del posto di lavoro.

Siamo soddisfatti dell’esito di questa battaglia che porteremo avanti fino a quando il governo non avrà reso giustizia a tutti i precari.

Ricordiamo che le nostre sedi continuano ad essere impegnate a dare assistenza legale ai precari che hanno superato i 36 mesi di servizio.

Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 26 novembre scorso, oggi il tribunale di Napoli ha decretato la stabilizzazione delle tre insegnanti precarie (Raffaella Mascolo, Alba Forni e Immacolata Racca) che, grazie all´intervento della Federazione Gilda-Unams, sono riuscite a portare la loro causa all´attenzione dei giudici comunitari.

La sentenza emessa dal Foro di Napoli dispone l´assunzione a tempo indeterminato a partire dal primo giorno del 37esimo mese di servizio (in ottemperanza alla norma comunitaria che vieta la reiterazione dei contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi, ndr) e riconosce il risarcimento del danno per i periodi di interruzione del lavoro intercorsi dal 36esimo mese fino all´effettiva immissione in ruolo. Riconosciuto anche il diritto alla ricostruzione di carriera. Il tribunale di Napoli ha inoltre condannato il Miur a pagare le spese legali sostenute dalla Federazione Gilda-Unams. Roma, 21 gennaio 2015 Ufficio stampa Gilda Insegnanti

 

 

 

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