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150mila immissioni in ruolo. Giannini: siamo nella giusta direzione

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master-diplomi-perfezionamentoLa giusta direzione, ovviamente, è quella indicata dalla recente sentenza della Corte di Giustizia europea sull’abuso dei contratti a tempo determinato nel pubblico impiego.

Direzione che il Governo Renzi e il Ministero Giannini declinano nel decreto sulla scuola che prevederà l’immissione in ruolo di 150.000 docenti reclutati dalle attuali Graduatorie ad esaurimento e Graduatorie del concorso 2012.

Una manovra che da più parti viene ritenuta insufficiente perchè non risponde a pieno ai rilievi della sentenza (assunzione dei precari con più di 36 mesi di servizio) e dall’altro lascia scoperto il nodo del reclutamento futuro, affidato ad un ancora ipotetico concorso da avviare con bando nella primavera del 2015.

I rappresentanti del Ministero sono volati ieri a Bruxelles per presentare la risposta italiana alla sentenza del 26 novembre 2014, e in una intervista a IlSole24Ore il Ministro conferma i punti fermi del progetto

“Tornando alla legge di stabilità pensate di introdurre qualche norma che disciplini meglio le assunzioni dei precari nelle scuole dopo la sentenza Ue?
Non credo che si farà nulla su questo punto sulla manovra. Stiamo invece chiudendo in queste settimane la stesura del decreto specifico sulla scuola e lì ci occuperemo di queste questioni. Abbiamo comunque appena presentato un piano sulle assunzioni a Bruxelles agli organi della Commissione e c’è stata ottima accoglienza perché stiamo dirigendoci nella direzione indicata dalla sentenza Ue.”

Le parole del Ministro, se da un lato confortano migliaia di precari in attesa da liste anche molto lunghe delle Graduatorie ad esaurimento (i precari stessi si chiedono come sarà possibile svuotarle (Come sarà possibile immettere in ruolo tutti gli abilitati delle Graduatorie ad esaurimento della classe di concorso A019?), dall’altro lascia senza risposta coloro che pur non inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento possono vantare i requisiti della sentenza europea.

In ogni caso saranno molti i ricorsi avviati, dal momento che la sentenza europea apre la strada non solo alla stabilizzazione, ma anche al risarcimento dei danni, al pagamento delle indennità tra un contratto e l’altro, al riconoscimento degli scatti di anzianità, alla maturazione della ricostruzione di carriera in forma integrale. Una battaglia che si annuncia molto aspra nei tribunali.

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