fbpx

Legge di stabilità 2015: si mette di nuovo mano alle Commissioni degli esami di stato

1136

pubblicita6x3 anteprimaIl nuovo testo della legge di stabilità 2015 (Commi 100-101-102 dell’articolo 1) trasmesso il 30 novembre dalla Camera al Senato rinvia ad un Decreto ministeriale, da adottare entro 60 giorni dall’approvazione della legge, la definizione di nuovi criteri per la composizione degli esami di maturità.

Da questa revisione delle commissioni il governo si attende dei risparmi che saranno utilizzati per il piano la “Buona Scuola”.

Il testo, peraltro, dice che sempre per decreto ministeriale si fisseranno i compensi per il personale “nel rispetto di quanto previsto eventualmente in sede di contrattazione collettiva”.

Le considerazioni, negative, da fare sono di due ordini.

La prima è di ordine pedagogico-didattico e gestionale. E’, infatti, superfluo sottolineare come intervenire ad anno iniziato sui percorsi didattici, di cui l’esame è il culmine, è sommamente sbagliato. Così come è estremamente sbagliato ritornare sulla composizione delle commissioni per ottenere risparmi. Perché la domanda è: che idea di scuola si ha, quando si tocca l’esame di maturità solo per realizzare risparmi? E che cosa escogiterà il pedagogista che alberga nelle stanze del MEF per ottenere questi risparmi se non una riduzione dei commissari “esterni” o il quasi azzeramento delle spettanze a tutti i commissari? Forse per capirlo occorrerà veder quale cifra gli strateghi della finanza vorranno incassare.

La seconda è di carattere strettamente sindacale: con la legge di stabilità si sta intervenendo sugli aspetti retributivi del personale. E a nulla vale richiamare, quasi per beffa, il rispetto “eventuale” di quanto previsto in sede di contrattazione collettiva del personale della scuola.

La FLC CGIL chiederà ai gruppi parlamentari di rivedere questi commi e di evitare misure affrettate e controproducenti come quelle contenute nel nuovo testo della legge di stabilità.

In questo articolo