Il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, ha risposto all’interpellanza del M5S che chiedeva al Governo quali misure intendesse intraprendere per recepire lasentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea emessa il 26 novembre scorso. Nell’interpellanza si chiedeva se il Governo intendesse tener conto della sentenza Europea considerando che nel suo piano di assunzioni non si sia previsto l’assunzione non solo degli abilitati della seconda fascia delle graduatorie d’istituto (dunque docenti abilitati con TFA e PAS e diploma magistrale), circa 166 mila docenti già formati dallo Stato e con esperienza comunque pluriennale di insegnamento, ma anche chi ha già accumulato più di 36 mesi di servizio da non abilitato in Terza Fascia. L’interpellanza mirava a conoscere quali iniziative verranno intraprese al fine di dare attuazione alla sentenza della Corte Europea e si chiedeva se fosse intenzione del Governo procedere ad un eventuale censimento sui servizi prestati degli attuali iscritti nelle graduatorie ad esaurimento visto che si procederebbe all’immissione di docenti che potrebbero non aver mai insegnato tagliando fuori dal piano i docenti della seconda fascia con 36 mesi di servizio.
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In merito il sottosegretario ha risposto che «ben prima della suddetta sentenza il Governo ha proposto il piano “La buona scuola” e, con la legge di stabilità per l’anno 2015, attualmente all’esame del Senato, ha previsto le risorse finanziarie per la sua attuazione, pari a un miliardo di euro nel 2015 e 3 miliardi a decorrere dal 2016. Con “La buona scuola” si prevede, tra le altre misure, anche un piano di assunzioni, a tempo indeterminato, di circa 148 mila docenti delle scuole di ogni ordine e grado, da attuarsi nell’anno scolastico 2015/2016, con conseguente chiusura definitiva delle graduatorie ad esaurimento. Effetto positivo del piano di assunzioni sarà l’aumento in organico di docenti con contratti a tempo indeterminato, che consentirà, tra l’altro, il potenziamento dell’offerta formativa e garantirà, altresì, la continuità didattica, riducendo in maniera considerevole il ricorso alle supplenze. Il piano prevede, inoltre, che i posti, che si renderanno vacanti e disponibili per effetto del turnover, a decorrere dall’anno 2016 saranno coperti con docenti assunti a tempo indeterminato, grazie alla regolare indizione di appositi concorsi. Tutto ciò renderà, così, stabile e sistematica la procedura di reclutamento dei docenti.
D’ora in avanti, ha precisato, si procederà a programmare, con regolarità e certezza dei tempi, concorsi per titoli ed esami, cui potranno accedere i candidati con titolo di abilitazione all’insegnamento. A partire dal prossimo anno scolastico, quindi, la modalità di assunzione tramite concorso costituirà l’unico canale di reclutamento, come previsto dell’articolo 97, comma 3, della Costituzione.
Ciò posto, è evidente che l’attuazione del piano consentirà di eliminare il ricorso reiterato ai contratti a tempo determinato e di utilizzare le supplenze solo per esigenze contingenti ed imprevedibili. Il piano “La buona scuola” è, quindi, assolutamente in linea con i principi espressi dalla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea.»
Questa in sintesi la risposta del sottosegretario che ha escluso estensione del piano la buona scuola agli abilitati della seconda fascia delle GI e ha sorvolato sulla richiesta del censimento sui servizi prestati dai docenti presenti nelle Graduatorie ad esaurimento.
Sull’interpellanza va detto che i docenti inseriti in Graduatoria ad esarimento sono abilitatiin quanto vincitori di concorso o per aver superato percorsi abilitativi con valore concorsuale quali SSIS (o anche le abilitazioni riservate del 2005 e precedenti) e pertanto pur in assenza di servizio svolto (come peraltro molti dei vincitori del concorso 2012) hanno il requisito previsto dall’articolo 97 della Costituzione che impone il concorso per l’accesso al pubblico impiego. Requisito che non può essere derogato per i soli abilitati TFA, PAS e diplomati magistrali della seconda fascia GI neppure invocando la sentenza UE che può imporre solo il risarcimento economico per coloro che abbiano avuto una reiterazione dei contratti a termine.