Dove sta la verità? Nella sentenza della Corte di Giustizia Europea o nelle parole del ministro Giannini? 
Noi sappiamo chi ha ragione e certamente non l’Italia che non può e non deve parlare di Europa a giorni alterni. Quando si tratta di spennarci comunicano che a chiederlo è l’Europa, quando invece si tratta di riconoscere un diritto, non più. Ma forse la ministra voleva mettere in risalto le 148mila assunzioni prevista ne “la buona scuola” che,come abbiamo già scritto, per arrivare a 250 mila ne mancano all’appello poco più di 100mila, bazzecole?
Il ministro nonostante tale ammanco, ha avuto l’ardire di dichiarare a La Stampa: “Bisogna capire che la sentenza si riferisce solo ai posti vacanti e disponibili che oggi sono circa 18mila ATA compresi, circa 15 mila solo i docenti”, queste si bazzecole!
“Ad avere i requisiti previsti dalla sentenza – dichiara la Giannini – è un numero limitato di persone, saranno 15mila al massimo. Il nostro piano assunzioni va molto oltre.” Oltre cosa? Forse oltre la decenza?
E poi conclude punzecchiando chi vive di ricorsi: “Ma l’Italia è un paese che si fonda sui ricorsi, e chiunque veda aprirsi uno spiraglio dopo questa sentenza può presentare ricorso. Questo non è un tema che riguarda me e il Governo”
Infatti non deve riguardare il Governo, al Governo deve riguardare l’immissione in ruolo di tutti i precari in ossequio alla sentenza.
