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PRECARI – Sentenza UE: è conto alla rovescia

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PERNella giornata del 26 novembre, fra 8 giorni esatti, la Corte di Giustizia Europea sentenzierà sulla questione precariato nella scuola circa la reiterazione delle supplenze oltre i 3 anni. Questione che riaguarta per intero il precariato scolastico italiano. Dalla sentenza si attente la soluzione finale ovvero il ruolo per tutti e la condanna per l’Italia. 

Conto alla rovescia in vista della sentenza della Corte di giustizia europea sulla questione della reiterazione dei contratti di supplenza oltre i 3 anni. La pronuncia è prevista per il 26 novembre prossimo. E tutti si aspettano la condanna dell’Italia, il cui ordinamento interno consente di reiterare i contratti di supplenza senza limiti, contro i 36 mesi tassativamente previsti dalla normativa europea.

Il governo si sta preparando da tempo a parare il colpo. Ma la soluzione trovata dall’esecutivo rischia di scontentare tutti: sia i precari che i docenti di ruolo.

Il piano di assunzioni anticipato nel rapporto Renzi su la Buona Scuola, e poi recepito nella legge di Stabilità, parla di 150mila immissioni in ruolo dal 1° settembre 2015. Ma non dice che le 150mila assunzioni saranno spalmate su più anni, a copertura del turn over e, comunque, dei soli pasti vacanti e disponibili. E non dice nemmeno che per trovare i soldi per le assunzioni saranno tagliati gli esoneri dei collaboratori dei dirigenti, i comandi presso altre amministrazioni e gli esoneri presso le associazioni che si occupano della cura dei tossicodipendenti. Queste previsioni, infatti, sono contenute nel disegno di legge di stabilità, all’esame della camera dei deputati, e nelle schede illustrative predisposte ad uso dei deputati dal centri studi di Montecitorio. A ciò va aggiunto il blocco della contrattazione collettiva fino al 2018 e la cancellazione degli scatti di anzianità (i cosiddetti gradoni).

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