Nella scuola “digitale” gli alunni forniti di tablet e di telefonini di ultima generazione, dotati di fotocamere e videocamere, sono sempre più spesso tentati di usare in classe questi dispositivi anche per registrare la lezione dell’insegnante. Sostituire il tradizionale quaderno per prendere appunti con questi strumenti è allettante. Come conciliare le esigenze degli alunni che vogliono migliorare lo studio a casa, utilizzando le registrazioni in classe, con il diritto alla privacy degli insegnanti?
Il Garante della privacy
Ad occuparsi di queste delicate tematiche è stato direttamente il Garante della privacy, che si è pronunciato attraverso specifiche direttive, affermando che la lezione scolastica può essere registrata dall’alunno esclusivamente per fini personali. Quindi – per il Garante – se uno studente decide di utilizzare un registratore per memorizzare i contenuti della lezione può farlo, sempre nel rispetto della dignità e dell’immagine dei soggetti coinvolti, a condizione di utilizzare il materiale così realizzato solo per lo studio individuale. Quando però si tratta di utilizzare strumenti come cellulari e smartphone bisogna fare i conti con le regole stabilite dalle singole istituzioni scolastiche. È nelle prerogative delle scuole, infatti, decidere nella loro autonomia come regolamentare l’uso dei cellulari. Bisogna, inoltre, considerare che pur riprendendo le lezioni i video e le foto non possono essere inseriti sul web, quindi neanche su facebook, se non con il consenso delle persone riprese. Tale pratica, in molti casi ritenuta normale da tanti studenti, abituati a “postare” di tutto sui network può costituire grave violazione della privacy e comportare sanzioni anche penali.
Il ministero
Anche il ministero della Pubblica istruzione si è occupato dell’uso dei telefonini. Prima con una circolare del 25 agosto 1998, indirizzata agli insegnanti, vietando l’uso di telefoni cellulari durante lo svolgimento delle lezioni. Poi con una nota del 15 marzo 2007 contenente linee di indirizzo e indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica. Nella stessa è previsto il divieto di utilizzo del cellulare durante le ore di lezione. La motivazione risponde a una generale norma di correttezza che trova una sua codificazione formale nei doveri indicati nello Statuto delle studentesse e degli studenti. In tali circostanze, l’uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici – si legge nella nota – rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente configurando, pertanto, un’infrazione disciplinare sanzionabile attraverso provvedimenti orientati non solo a prevenire e scoraggiare tali comportamenti ma anche, secondo una logica educativa propria dell’istituzione scolastica, a stimolare nello studente la consapevolezza del disvalore dei medesimi.