L’organico funzionale per servire davvero dovrebbe essere libero da limiti e vincoli. E’ molto improbabile che l’organico di cui parla il Piano della “Buona Scuola” possa davvero risolvere i problemi endemici del nostro sistema scolastico.
Forse qualcuno fa finta di non sapere, o ancora peggio di non capire, di quale organico funzionale sarà dotato il nostro sistema scolastico. Cerchiamo di fare chiarezza al riguardo, in modo tale da comprendere una cosa semplicissima : l’organico funzionale che sarà attuato non è certamente la soluzione ai gravi problemi che affliggono la scuola pubblica italiana.
Bisognerebbe sapere che legislativamente l’organico funzionale esiste già dal 2012, ma non è ancora stato attuato. Ma di quale organico funzionale si sta parlando? Per chi ha “orizzonti limitati” di comprensione legislativa, diciamo subito che si tratta di un organico funzionale fortemente limitato e vincolato. In buona sostanza si tratta di un organico funzionale solo nel nome ma non nella realtà dei fatti. Infatti, è assolutamente vero che la legge 5 del febbraio 2012, all’art.50 comma 1 punto b, definisce, per ciascuna istituzione scolastica, un organico dell’autonomia, funzionale all’ordinaria attività didattica, educativa, amministrativa, tecnica e ausiliaria, alle esigenze di sviluppo delle eccellenze, di recupero, di integrazione e sostegno ai diversamente abili e di programmazione dei fabbisogni di personale scolastico, ma è altrettanto vero che nel punto e) dello stesso comma è scritto che questo organico funzionale è definito nei limiti previsti dall’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive modificazioni e integrazioni, sulla base dei posti corrispondenti a fabbisogni con carattere di stabilità per almeno un triennio sulla singola scuola, sulle reti di scuole e sugli ambiti provinciali, anche per i posti di sostegno, fatte salve le esigenze che ne determinano la rimodulazione annuale.
Quindi si tratta di un organico funzionale vincolato ai rigidi limiti dei rapporti alunni/docenti e ai parametri previsti per le dotazioni organiche, quindi un finto organico funzionale, stretto tra le maglie delle logiche economiche e del risparmio di spesa.
Su questo specifico fatto si tende da parte di tutti a fare un silenzio assordante, senza fare un’operazione di verità. L’organico funzionale così come espresso dalla legge 5/2012 non consentirà alle scuole di risolvere le reali esigenze di cui ha bisogno.
Quindi se ad un dirigente scolastico verrà meno la possibilità di utilizzare un docente esonerato o semi esonerato come collaboratore, come previsto dall’art.28 della prossima legge di stabilità, questo potrebbe costituire un problema reale. Non sarà certo un organico funzionale di parata e poco efficace a potere risolvere, in maniera autonoma, il problema dell’abolizione degli esoneri dal servizio dei docenti vicari. Derubricare questo problema, sostenendo che l’organico funzionale suddetto è la soluzione di tutti i mali, è semplicemente un’idiozia che solo chi non vive la scuola potrebbe affermare.