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ATTENZIONE – PERMESSI E ASSENZE, OO.SS E GOVERNO TRATTANO PER CAMBIARE LE REGOLE

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Si cambia (in peggio?) la disciplina che regolamente i permessi e le assenze dei dipendeni della scuola. Di questi tempi i cambiamenti non sono mai migliorativi, anzi… Alla base della trattativa, sostiene il governo, c’è la volontà di semplificare la materia, vedremo. 

ricorso-stabilizzazioneRivedere la disciplina del lavoro dei dipendenti del pubblico impiego partendo dalla disciplina dei permessi. Si è parlato di questo all’Aran in un incontro tra i rappresentanti del governo e delle confederazioni sindacali rappresentative del pubblico impiego. Il vertice era finalizzato all’apertura delle trattative per la stipula del contratto collettivo nazionale quadro in materia di rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti. E secondo quanto risulta a Italia Oggi, il tavolo negoziale dovrebbe occuparsi in via prioritaria della rivisitazione della disciplina dei permessi e delle assenze.
L’intento del governo è quello di semplificare i vari istituti particolari previsti nei singoli comparti, così da farne un corpo unico, limitando al minimo le differenze tra i vari settori. Scuola compresa. Ma la strada è tutta in salita. La legge 15 del 2009, infatti, ha riformato il testo unico del 2001, cancellando la facoltà, prima concessa alla contrattazione, di derogare le norme di legge. Il dispositivo fa salve le deroghe contenute nei contratti vigenti all’atto dell’entrata in vigore della legge. Ma vieta conferme e ulteriori deroghe per il futuro.
La stipula di un nuovo contratto su queste delicate materia, dunque, rischia di mettere in forse l’esistenza di molti istituti contrattuali attualmente vigenti. Specie nella scuola, dove vigono alcune disposizioni contrattuali che non discendono da norme di legge. Si pensi, per esempio, alla clausola negoziale che riguarda i permessi per motivi personali e familiari (articolo 15). Che dopo una lunga e travagliata fase di rodaggio, ha finalmente preso forma, anche e soprattutto grazie a diverse pronunce giurisprudenziali, che hanno spiegato che cosa debba intendersi per motivi personali e familiari e come tali permessi debbano essere applicati. Si tratta, peraltro, di sentenze che hanno visto l’amministrazione sistematicamente soccombente. E adesso, se le parti dovessero rimetterci mano, l’intero istituto rischia di sciogliersi come neve al sole.

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