I diritti dei supplenti spesso vengono calpestati da una miriade di norme e regolamenti che generano confusione sia per chi deve applicarli che per chi ne deve essere tutelato. Il risultato finale è che a rimetterci sono sempre i più deboli ovvero chi è costretto a vivere con contratti di pochi giorni e spesso inferiori all’orario cattedra. Una regola calpesta diritti è quella dell’attribuzione delle ore inferiori o pari a sei settimanali, vediamo come funziona.
che non sia stato possibile nessun tipo di aggregazione con altri spezzoni all’interno della stessa classe di concorso che non vi siano altri supplenti aventi titolo al completamento dell’orario cattedra escluse le due eventualità, il Dirigente può attribuire lo spezzone ai docenti in servizio nella stessa scuola, forniti della specifica abilitazione nell’insegnamento cui o spezzone si riferisce, che siano disponibili a portare il proprio orario settimanale fino ad un massimo di 24 ore.
In questa attribuzione non sono posti al Dirigente particolari vincoli, se non quello di interpellare prima i docenti con contratto a tempo indeterminato e poi quelli con contratto a tempo determinato. Questo non vuol dire che il Dirigente non debba operare sulla base di criteri di trasparenza, dei quali un docente eventualmente escluso da questa opportunità potrebbe chiedere dimostrazione.