fbpx

I PRECARI HANNO DIRITTO AL RICONOSCIMENTO DEGLI SCATTI D’ANZIANITÀ?

1405

Sono una docente precaria. Ho sentito parlare di azioni legali finalizzate a consentire anche a noi precari di ottenere gli scatti di stipendio. Vorrei sapere se hanno una qualche fondamento e che rischi ci sono.

lettera firmata

perf1La Suprema corte è costante nel ritenere che «la giusta retribuzione deve essere adeguata anche in proporzione all’acquisita anzianità di servizio, atteso che la prestazione di lavoro, di norma, migliora qualitativamente per effetto dell’esperienza (n. 7379/1996 e n 18584/2008». Il contratto della scuola non prevede, però, la possibilità per i precari di ottenere il riconoscimento dei cosiddetti gradoni. La giurisprudenza di merito maggioritaria, giustificando tale diritto a vario titolo (risarcimento per mancata stabilizzazione, risarcimento per trattamento discriminatorio ecc.), è dell’avviso che i gradoni debbano essere corrisposti anche ai precari. La Corte di cassazione, però, ha gelato le aspettative dei ricorrenti dichiarando l’inesistenza di tale diritto per i precari (10127/2012). Ciò in forza del fatto che la reiterazione dei contratti di supplenza si inquadra in un sistema di reclutamento che valorizza l’anzianità di servizio corrispondendo punteggi specifici che fanno progredire nelle graduatorie finalizzate alle assunzioni. A ciò va aggiunta un’ulteriore considerazione: all’atto dell’immissione in ruolo, con la ricostruzione di carriera, al lavoratore vien riconosciuta l’anzianità di servizio, lo scatto corrispondente e gli arretrati. Il contenzioso, però, non si è ancora esaurito, essendo giunto ormai davanti alla Corte di giustizia europea per effetto di una questione pregiudiziale sollevata dalla nostra Corte costituzionale (l’ordinanza 207 del 3 luglio 2013). Va detto subito, che l’effetto della sentenza della Corte di giustizia, così come pure la sentenza della Corte costituzionale che seguirà ad esito del giudizio principale, avrà valore per tutti (salvo che per i rapporti già esauriti). Dunque, eventuali nuove azioni, più che rischiose, sembrerebbero inutili.

Antimo Di Geronimo

In questo articolo